Continua a spirare vento di polemica a Porano dopo la decisione di chiudere il plesso scolastico del paese a seguito della constatazione di una maestra risultata positiva al Covid-19. Ciò che contestano i rappresentanti dei genitori è la chiusura totale della scuola quando, in realtà, l’insegnante in questione faceva lezione solamente in due classi della primaria.
Di seguito il testo della lettera, successiva ai chiarimenti del sindaco Marco Conticelli e inviata dai genitori alla dirigente dell’Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio Isabella Olimpieri, alla direttrice del distretto socio-sanitario di Orvieto Teresa Urbani, al Referente Servizio di igiene e sanità pubblica Marco Mattorre e al sindaco di Porano:
Egregio signor Sindaco,
a seguito dei chiarimenti che Lei ci ha fornito tramite i giornali online e alla luce dei nuovi elementi, che siamo riusciti a raccogliere dopo un numero indefinito di telefonate ed un rimpallo estenuante tra le varie istituzioni coinvolte, sentiamo la necessità di un maggiore approfondimento di questa vicenda che vede coinvolta una parte consistente della nostra comunità e non solo.
Non ci piace passare da persone irresponsabili che pensano solo ai propri interessi e non tengono conto del bene comune, e ci saremmo aspettati da parte sua una comunicazione più solerte e precisa sulle conseguenze della sua decisione di chiudere tutto il plesso scolastico.
Se ciò fosse accaduto tramite i canali ufficiali, da Lei comunemente usati ed istituzionalmente riconosciuti, forse, oggi, ci saremmo trovati a condividere con più serenità e consapevolezza questa Sua grave decisione.
Decisione, comunque, che non trova determinanti elementi riconducibili alle linee guida
del Ministero della Salute, e che Lei ha legittimamente ritenuto di adottare, ma che non trova riscontro in nessun caso assimilabile alla nostra realtà. Tutti i bambini del plesso di Porano sono ritenuti, evidentemente, “Contatti di caso”: quindi la chiusura, quindi la quarantena.
L’Insegnante risultata positiva insegnava in due classi: ha notizie, che a noi genitori sono sfuggite, che questa insegnate, per qualsiasi motivo, abbia avuto contatti diretti con tutte le classi, comprese quelle delle materne, del plesso? Per essere considerati tutti “Contatti di caso” questo deve essere successo e riteniamo sia nel nostro diritto esserne informati. Se così non è, e questo ci tranquillizzerebbe di molto, non si capisce la chiusura totale ma, men che meno, la quarantena per tutti.
La scuola è piccola e favorisce i contatti interpersonali? Pur ammettendo che possa essere così (così è e sarà per sempre, non meno e non più di altri istituti) : ma allora tutti i protocolli, misurazioni ecc…? Come glielo spieghiamo ai nostri bambini, costretti ad osservare regole che li privano di cose fondamentali sul piano educativo e sociale che, al prossimo caso positivo (perché succederà, purtroppo anche se nessuno se lo augura), saranno costretti ancora alla quarantena stando così le cose? E sottolineiamo Quarantena, che non è la stessa cosa dello “stare a casa”.
Ci sono fratelli e sorelle che insistono su più classi? Se questa dovesse essere una delle ragioni, andrebbero conseguentemente chiuse anche le medie o le superiori dal momento che ci sono alunni con fratelli o sorelle che frequentano queste scuole…e magari prendono anche lo Scuolabus.
Ad oggi, malgrado telefonate su telefonate, siamo praticamente tutti in quarantena a seguito di un avviso, arrivato nottetempo sul tanto vituperato Whatsapp e pubblicato su Nuvola…è regolare tutto questo? Magari, come siamo stati avvisati della chiusura, potevamo anche essere avvisati della quarantena su canali ufficiali istituzionali ed essere messi al corrente delle corrette procedure da seguire….non stiamo qui a discutere delle competenze: come riconosciuto ci troviamo di fronte ad un caso eccezionale e come tale avrebbe dovuto essere trattato dando prontamente le dovute comunicazioni ed informazioni.
Come cittadini siamo vicino alle istituzioni ma anche le istituzioni hanno il dovere di stare vicino ai cittadini! Sappiamo che la quarantena deve essere formalizzata dalla ASL, è sufficiente la pubblicazione su Nuvola? Sicuramente no per quei genitori che, dovendo rimanere a casa con i propri figli, devono chiedere il congedo dal lavoro, come previsto, ma che non possono farlo se non hanno la certificazione che attesti lo stato di quarantena.
Chi si deve far carico di risolvere questo problema? A chi ci dobbiamo rivolgere ? Ad oggi abbiamo trovato tutte porte chiuse A volte prendere le scorciatoie si finisce per perdere la strada; noi siamo pronti a collaborare affinché questo non succeda e i nostri bambini, ma anche tutto il personale scolastico, possano, nel futuro, continuare ad usufruire della didattica in presenza con le dovute garanzie, augurandoci che questa spiacevole esperienza ( con la speranza che non debba più riproporsi) serva a tutti, e sopratutto a chi di competenza, a trovarci più preparati per affrontarla.
I Rappresentanti dei genitori del plesso scolastico di Porano