di Cristiano Federici
Continua l’atteggiamento alquanto “spocchioso” del primo cittadino di Castel Giorgio che, a seguito delle richieste da parte della cittadinanza, ricevute negli ultimi quattro anni, con due importanti raccolte firme per trovare una soluzione per la sicurezza stradale di Castel Giorgio, ribadisce ancora una volta, anche nell’ultimo Consiglio Comunale, che le proposte formulate dai cittadini, sono considerate dall’Amministrazione comunale, assolutamente impraticabili e inadeguate.
Il sindaco Andrea Garbini ha poi aggiunto che dal 2016 (prima raccolta firme), all’incrocio di Via Roma Nuova, è in fase di realizzazione un progetto, che, a suo dire, avrebbe già portato all’effettuazione di una serie di lavori importanti (ci piacerebbe conoscerli nel dettaglio) mentre, per il resto del paese, sembrerebbe che la soluzione per la sicurezza stradale, passi per la sostituzione di tutta la segnaletica stradale, o la spesa per circa 90000 (novantamila) euro, per la sostituzione di circa 190 plafoniere e la realizzazione di ulteriori lavori per la piazza e la via principale del paese, le cui opere sembrerebbero al momento “secretate”,
Pertanto, nonostante l’ANAS (lettera prot. CDG-0358659-P del 16/07/2020) abbia espresso ufficialmente la propria disponibilità ad autorizzare eventuali proposte migliorative avanzate dal comune di Castel Giorgio, così come fatto anche dalla Provincia (con contatti diretti intercorsi con l’Amministrazione comunale), il sindaco e alcuni consiglieri fedeli alla “linea” (eccezion fatta per l’ex vice sindaco Paglialunga, ormai esautorato ed escluso dalla vita amministrativa per voler del sindaco e di qualche suo amico), continuano ad ignorare gli appelli che arrivano, trasversalmente, dai cittadini e dagli stessi Enti responsabili dei siti.
Anche da quanto si è potuto capire, assistendo all’ultimo Consiglio Comunale del 25 agosto 2020, ormai, a dieci mesi dalle prossime elezioni comunali, proprio come accadeva nella Prima Repubblica, l’Amministrazione Garbini, stranamente, ha deciso di affrettarsi ad ultimare lavori iniziati addirittura sei anni fa (un esempio su tutti il palazzetto dello sport che finora ha creato notevoli disagi ai fruitori delle scuole e non solo) e, sempre stranamente, a breve, nonostante prima del Covid ci siano stati più di sei anni e mezzo per “costruire qualcosa”, lo stesso sindaco Garbini ha affermato che da ottobre si inizierà a lavorare seriamente per iniziare e portare a termine altri lavori importanti per tutti.
Dunque, senza voler continuare a dare, all’amministrazione Garbini, ulteriori indicazioni e suggerimenti sulle misure per la sicurezza, che sarebbe il caso adottare, si spera vivamente che, almeno in occasione delle Elezioni Referendarie del 20 e 21 settembre, si sia avuta l’accortezza di individuare, tra i molteplici edifici di proprietà comunale, una struttura idonea, e differente dall’edificio scolastico, per ciò che concerne la costituzione del seggio, in quanto, in un momento come questo, l’utilizzo dei locali scolastici, nonostante le sanificazioni previste per legge, che verranno sicuramente effettuate, aggiungono ansia e preoccupazione a famiglie e docenti, per ciò che riguarda la sicurezza all’interno delle scuole.
A questo punto, ancora una volta, va fortemente ribadito che un atteggiamento di “supponenza” come quello del primo cittadino, e, purtroppo, di tutti coloro che arrancano dietro di lui per nascondere l’ormai evidente approssimazione amministrativa, fatto di continui spot elettorali, non fa altro che distogliere l’attenzione da cose più serie ed importanti come, ad esempio, una maggiore attenzione per la sicurezza in genere.
Da sempre, si è sperato che, davanti a molteplici situazioni di rischio per la sicurezza in genere, anche di una certa entità, non ultima la disparità di trattamento mostrata durante l’emergenza Covid, il sindaco Garbini, potesse capire che era finalmente giunto il momento di dimostrare che bisognava mettere da parte quell’orgoglio “partigiano” che, da sempre, ne caratterizza la sua politica, e che i cittadini dovrebbero avere egual trattamento, e che finalmente si potesse orientare la gestione di Castel Giorgio, verso un qualcosa di civico e collaborativo, in grado di guardare avanti senza tanti fronzoli ma, purtroppo, è rimasta solo una speranza.
Tutto ciò non lo chiede una persona, ma lo chiede, il “futuro” che abbiamo davanti, ovvero, tutte quelle giovani generazioni, e non solo, che avrebbero tanto bisogno di una vera e propria programmazione lungimirante e strutturale, che li porti a vivere Castel Giorgio in modo innovativo, con una scuola all’avanguardia, strutture funzionanti e funzionali, aziende locali valorizzate, ed un offerta di servizi rivolta alle esigenze di tutti. C’è bisogno di un’azione comune!