ORVIETO – Quella di Luigi Malerba resta una figura estremamente sfaccettata per quanto riguarda il mondo della cultura. Nato a Pietramogolana in provincia di Parma ha aderito al Gruppo 63 ed è stato presidente della Cooperativa scrittori (con Alberto Arbasino, Alfredo Giuliani, Giorgio Manganelli, Angelo Guglielmi, Nanni Balestrini, Walter Pedullà e Elio Pagliarani).
Scrittore, sceneggiatore per teatro e cinema e saggista ha portato avanti uno studio di sperimentazione sulla lingua italiana e un po’ come Borges nelle sue opere traspare il gusto per la reinvenzione storica e aneddotica del passato. Il medioevo era tra le sue epoche predilette, quindi non poteva non amare la città di Orvieto di cui difese ed esaltò il patrimonio artistico e culturale.
Per il programma “In difesa di” trasmesso nel 1974, lo scrittore commenta il patrimonio artistico della città di Orvieto, la sua storia architettonica, culturale e sociale, una città che ha talmente amato da decidere di prenderci casa. Nel 1982 è stata fatta un’intervista a Malerba proprio all’interno della sua residenza umbra, la Casa del Vescovo, un ex convento sulle colline intorno a Orvieto, insieme alla moglie Anna e ai figli Giovanna e Pietro, fotografati da Mimmo Frassineti.
Nel 2017, a nove anni dalla sua scomparsa, la città di Orvieto in occasione dell’uscita del volume Meridiano Mondadori dedicato all’intera opera di Malerba organizza una presentazione del testo presso il Museo E. Greco.
Nel medioevo di Malerba, da Storie dell’anno Mille, ispiratore del Brancaleone di Monicelli, a Il Pataffio, risuonano gli echi antichi della pietra di una città come Orvieto, sua Itaca personale che ha segnato e condensato gli ultimi suoi anni. (Valentino Saccà)
Il Meridiano Mondadori su Malerba presentato al Museo Greco di Orvieto