“Questi giovani non hanno amore per la vita. Ascoltate le fragilità dei vostri figli”. Don Augusto Passeri, parroco della chiesa di Ciconia da 52 anni, ha cresciuto generazioni. Le ha accolte nella sua chiesa, la sua sposa la chiama, come un buon padre di famiglia. E proprio come un padre non ce la fa a chiudere gli occhi di fronte alle cronache di questi giorni che parlano di ragazzi di 13-14 anni fare abbuffate di alcol solo per il gusto di lasciar cadere le proprie inibizioni rischiando anche di morire.
Un fenomeno, quello del cosiddetto “binge drinking”, che ha preso piede anche nell’Orvietano dove, al pari delle dinamiche sociali di città più grandi, molti giovanissimi, già prima di compiere i 14 anni, hanno fatto e fanno uso di alcol e droghe. “Andare alla ricerca dello sballo inseguendo chissà quale ideale è una cosa veramente preoccupante – dice don Augusto – a questi ragazzi è come mancasse la terra sotto i piedi. Sicuramente la pandemia ha inciso negativamente sulla vita dei giovani e delle famiglie ma è necessario interrogarsi di fronte a queste situazioni cercando ognuno dentro se stesso la risposta e soprattutto la giusta via da percorrere”.
Don Augusto parla a cuore aperto dei suoi ragazzi, quelli che ha visto crescere giorno dopo giorno e, in alcuni casi, imboccare vie sbagliate. “Soffro per questi giovani che non hanno amore per la vita, che la gettano via come se fosse niente – aggiunge – credono ai fuochi fatui alimentati dall’illusione di essere invincibili. Ma non è così, occorre amare la propria vita, giorno dopo giorno nutrendola di buone azioni o anche solo avendone cura. Negli ultimi anni ho celebrato troppi funerali di giovani vite spezzate a causa di incidenti stradali. Non è giusto, non è così che deve andare”.
Oggi il vizio alcolico è un fenomeno ampiamente diffuso tra i ragazzi e la “bevuta”, che conduce all’eccesso, assume svariate connotazioni di natura psicologica, sociologica e culturale, oltre a presentare modalità nuove come quella, appunto, del “binge drinking”.
Negli ultimi mesi, decine di minori con i rispettivi genitori sono stati convocati dalle forze dell’ordine per fare luce su alcuni episodi, alcuni dei quali con possibili riscontri di natura penale, che hanno visto coinvolti alcuni giovanissimi. “Essere genitori non è un mestiere facile – aggiunge don Augusto – ma dentro ogni famiglia si deve trovare il tempo del dialogo, il tempo per l’ascolto, il tempo per la condivisione. Questi ragazzi devono essere ascoltati, vanno ascoltare le loro paure, le loro fragilità”. (Sa.Simo)