Il sindaco di Orvieto Roberta Tardani interviene in merito alla possibilità di far svolgere le votazioni per il referendum del 20 e 21 settembre in sedi diverse da quelle degli istituti scolastici.
“Ritengo inopportuna, se non incomprensibile nel contesto in cui ci troviamo e con tutte le problematiche emerse, la decisione del Governo di far svolgere il referendum cinque giorni dopo l’apertura delle scuole”.
In via di valutazione c’è la richiesta avanzata dall’Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi di non essere seggio elettorale. “Abbiamo valutato la proposta dell’Istituto, che eventualmente andrebbe estesa per correttezza a tutte le scuole – spiega il sindaco – ma non abbiamo contenitori in città che ci consentono di allestire le 18 sezioni elettorali previste nelle scuole, su 28 totali, che devono ospitare anche il presidio notturno delle forze dell’ordine”. “Come ci siamo adoperati in maniera tempestiva per l’adeguamento strutturale delle scuole di nostra proprietà alle norme anti Covid, con interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per circa mezzo milione di euro e 70.000 euro per garantire il doppio turno delle mense senza gravare sulle famiglie, allo stesso modo garantiremo il rigido rispetto delle disposizioni per la sanificazione degli ambienti scolastici. L’auspicio tuttavia è quello di un provvedimento che posticipi l’apertura delle scuole a dopo il referendum”, ha detto.
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