ACQUAPENDENTE – Hanno fatto ritorno nella loro nicchia della Chiesa di S. Caterina e S. Antonio Abate le statue di S. Antonio Abate e San Rocco, dopo il restauro ad opera dell’artigiana-artista Roberta Sugaroni in collaborazione del padre Roberto. “Eccellente il lavoro svolto dal team di professionisti – ha sottolineato il parroco don Enrico Castauro, – come quello delle volontarie parrocchiali che hanno logisticamente curato la giornata”. Unica, personalissima e ricca di qualità la lavorazione che, curando con attenzione i dettagli (stoffa rossa, barba bianca, saio marrone, mano destra, mano sinistra e bastone a forma di croce con il campanello, ginocchio sinistro, libro delle regole rosse) riporta alla bellezza iniziale un insieme iconografico ideato da un anonimo all’inizio del XV secolo. E un dipinto che raffigura la fiamma con sotto la nicchia la scritta “AERE JOACHIM ROTILI E CONFR.REST.ANNO MDCCCXCVI” risplende ancora più bellamente di luce propria. Diventa nuovamente di bellezza policroma l’immagine lignea di San Rocco. Anche qui la cura dei dettagli regalano nuovamente alla venerazione dei fedeli l’iniziale splendore del Santo in versione giovanile (sguardo in alto, mano destra con bastone del pellegrino, la sinistra che addita il ginocchio destro scoperto, una piaga, un cane amico che presenta al Santo un pane con la bocca).