di Renato Piscini
Quando la storia e la cultura ci vengono incontro, come non contestualizzare il suo pensiero ai nostri giorni.
Infatti la politica è un pò complicata, contraddittoria e lacerante che si misura con la passione che è poi il fenomeno sociale. Sa qui emerge un fatto: l’esigenza di libertà.
Infatti il potere assoluto diventa tirannia e nega i diritti. La libertà intesa come fine di uno Stato in cui lo staus naturale dell’individuo si identifica nel passaggio allo stato civile. La potenza della natura e quella dell’individuo si identifica nell’ordine necessario attraverso la libertà di pensiero. La religione segue la sfera intima dell’anima.
Lo stato di natura dell’individuo deve precedere la società civile.
In questa condizione il singolo è artefice del suo stesso diritto che lo induce a costituire un patto sociale in modo da garantire a tutti una società per una istanza ed equilibrio superiore; ovvero rinunciando al proprio potere si riconquista quella libertà come collettività.
Partendo dal punto che tutti gli uomini sono uguali nella natura questi lo devono essere anche nello stato civile (società). L’analisi è razionale ed è compito dei governanti prendere in considerazione tale analisi e tradurla in realtà politica. Forse l’illusione di vivere un tempo che fù, ma a questa narrazione ne è seguita un’altra. Noi che siamo sospesi in un vuoto che la politica non vuole riempire battiamo un colpo.