ORVIETO – La visita di giovedì 30 all’Ospedale di Orvieto dell’Assessore regionale alla sanità Luca Coletto, accompagnato dalla Presidente della terza commissione permanente Eleonora Pace, mentre lascia interdetti per la “segretezza”, preoccupa per le modalità con cui è stata gestita.
Infatti, non solo non sono stati invitati i sindaci dei comuni del territorio, come se il servizio ospedaliero non riguardasse se non il comune di Orvieto; non solo non sono stati invitati i gruppi di minoranza, come se i temi legati al sistema sanitario non riguardassero tutti i cittadini; non solo non è stata data notizia alla città, come se si dovesse trattare di incontro clandestino; ma la gestione ha avuto il sapore di esclusivo club privato.
Infatti, a quanto risulta, all’incontro con non sappiamo bene quale personale sanitario e come scelto e con quale scopo, erano presenti la sindaco Tardani e il capogruppo della Lega al Consiglio comunale di Orvieto Andrea Sacripanti. Stop, fine. Normale? No, l’ospedale non è cosa privata, non appartiene ad un partito: la Lega non ne ha né la proprietà né la gestione.
E la sindaco non si può prestare a queste modalità di gestire la cosa pubblica: sindaco vuol dire funzione al servizio della città, la civitas, cioè la comunità cittadina, cioè tutti. E la sanità non è problema che riguarda tutti solo in teoria, ma lo è sia nella stringente pratica di ogni giorno sia nella prospettiva di un sistema sanitario da riorganizzare.
Quello orvietano non è certo il solo territorio che ne ha sofferto a causa degli sconvolgimenti da pandemia, ma di sicuro è tra quelli che ne stanno soffrendo di più se non altro per il prolungarsi delle carenze di personale nei diversi reparti ospedalieri e per i disagi che le liste di attesa provocano non solo per i tempi di risposta ad esigenze spesso stringenti e preoccupanti, ma per le migrazioni cui molti sono costretti. A cui si aggiungono, come dimostrano le interruzioni di questi giorni (ponti di Montoro e lago di Corbara), i pericoli creati dalle interruzioni stradali in caso di necessità di trasferimenti di emergenza in altri ospedali.
C’è poi, lo ripetiamo, la prospettiva di un sistema sanitario da riorganizzare. Che ruolo avrà il territorio orvietano? Sarà finalmente capita la sua potenzialità di territorio cerniera tra tre regioni?
E dunque anche il ruolo di servizio interregionale che il suo ospedale e il sistema sanitario nel suo complesso potrà avere? È disposto l’assessore Coletto e con lui la Giunta regionale a ragionarne? L’assessore manterrà l’impegno di potenziare l’ospedale di Orvieto assunto rispondendo al Question Time presentato in Regione da Andrea Fora? È questa una cosa che riguarda solo sindaco di Orvieto e Lega o riguarda la comunità, quella locale e quella regionale?
In vista del nuovo Piano Sanitario Regionale si vuole fare della sanità un confronto con le comunità in modo tale che si costruisca finalmente un sistema e non un collage di piccoli feudi? Ecco, questi sono i problemi che noi pensiamo siano emersi con la visita “quasi clandestina” dell’assessore Coletto all’ospedale di Orvieto.
Abbiamo presentato pochi giorni fa una mozione in Consiglio Comunale ad Orvieto analoga ad una presentata in Regione da Andrea Fora con una indicazione di strategia sanitaria insieme locale e regionale proprio in vista del nuovo PSR. Ad entrambe le mozioni ci riserviamo di aggiungere un punto che riguarda le modalità di confronto istituzionale e popolare perché il nuovo PSR risponda alle esigenze di tutti e non sia in nessun modo di parte.
I consiglieri comunali Franco Raimondo Barbabella e Cristina Croce
Il Consigliere Regionale Andrea Fora