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Home Scuola

A poco più di un mese dall’inizio delle lezioni, più ombre che luci sulle scuole

Redazione by Redazione
6 Agosto 2020
in Scuola, Secondarie, Archivio notizie
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di Pasquale Di Paola

Ad oggi, martedì 4 agosto, a meno di un mese dall’apertura dei portoni scolastici, politici e amministratori locali continuano a fare a gara nell’affermare quotidianamente su giornali e  tv che la scuola è la più grande sfida per il nostro Paese, visto che coinvolge oltre dieci milioni di persone tra studenti, docenti e personale Ata e che stanno mettendo in campo ogni energia per permettere il rientro a tutti nelle aule. Ingresso nelle aule che avverrà solo se ci saranno le condizioni di massima sicurezza.

Ovviamente il Governo ha approntato anche un piano alternativo, da attuare in caso di aumento dei contagi, un piano che prevede una didattica a distanza su piattaforma unica appartenente al Ministero e strutturata con più accuratezza rispetto alla Dad improvvisata di inizi marzo. A riguardo, il Miur ha elaborato delle linee guida che saranno attivate in caso di nuovo lockdown, nel caso i contagi non si attenuino e non ci siano garanzie di assoluta  sicurezza per alunni e personale della scuola.

Questo piano prevede di far svolgere lezioni a distanza per metà della classe, in diretta o streaming, e in presenza per l’altra metà. La settimana dopo si cambia. A tutti gli alunni dovrà essere garantita una combinazione adeguata di attività in modalità sincrona e asincrona. Da questo punto di vista l’ultima parola spetterà al Comitato degli Esperti che si pronuncerà in merito l’ultima settimana di agosto e che sentenzierà in piena autonomia e in modo inappellabile se l’Anno Scolastico che verrà saraà in presenza oppure a distanza,dopo aver attentamente valutato i numeri inerenti la situazione epidemiologica del nostro Paese.
Ad oggi, martedì 4 agosto, il Ministero ha pubblicato l’ordinanza con la quale indica la data del 14 settembre per l’inizio delle lezioni dell’Anno Scolastico 2020/21. Le regioni possono però deliberare in maniera autonoma, nel rispetto della previsione dei 200 giorni di lezione. A giudizio del Comitato degli Esperti sarebbero quattro i principali  nodi da risolvere  da parte del governo per consentire il rientro a scuola con serenità e in totale sicurezza. Inutile promettere all’opinione pubblica una cosa così importante senza che siano previste e attuate queste necessarie misure di sicurezza per evitare il contagio.

Un aspetto questo che investe la pubblica incolumità di tutti, a partire dai più piccoli e fino ad arrivare ai più grandi.
I quattro nodi sarebbero costituiti da:
– misurazione della febbre a scuola con termometri standardizzati, e non a casa;
– una norma che renda obbligatoria la vaccinazione contro l’influenza per tutta la comunità scolastica;
– una soluzione normativa a favore dei dirigenti scolastici contro il rischio di denunce penali nei loro confronti;
– consentire ai dirigenti scolastici di poter interdire l’ accesso a scuola a quegli studenti che risiedono in aree dove ci sono in corso focolai.

Inoltre la bozza del protocollo d’intesa tra Ministero dell’Istruzione e sindacati per garantire l’avvio dell’Anno Scolastico prevede uno svolgimento dei test sierologici per tutto il personale scolastico in concomitanza con l’ inizio delle attività didattiche. La somministrazione dovrebbe partire dalla seconda metà di agosto in tutte le scuole che cominceranno il primo settembre le attività di recupero degli apprendimenti, in tutte le altre scuole si comincerà la somministrazione il primo settembre. Ovviamente non sarà obbligatorio ma assolutamente facoltativo sottoporsi a questi test.

L’assenza del personale da scuola in caso di test sierologico positivo avrà come conseguenza l’immediata messa in stato di  quarantena del contagiato, con le tutele del caso,e il personale durante questo periodo sarà assoggettato al trattamento economico e normativo assimilato alla malattia ordinaria Ovviamente sarà interdetto l’ingresso nell’edificio scolastico agli alunni che manifesteranno sintomi influenzali.

Il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, ha indetto una gara pubblica europea per l’acquisto di 3 milioni di banchi monoposto per  garantire la riapertura dell’anno scolastico nel rispetto della distanza di sicurezza nelle aule. Anche se da molte associazioni e soggetti politici ci sono state veementi proteste per questi banchi monoposto provvisti di rotelle non bloccabili,proteste legate anche al loro costo esorbitante e fuori mercato.

Ancora in alto mare le criticità legate ai docenti (al primo suono della campanella i sindacati prevedono che ne mancheranno 200.000 all’appello), al personale Ata (mancherebbero circa 35.000 unità) e agli spazi aula alternativi (ne mancherebbero, sempre a detta dei sindacati, circa 40.000).

Per non parlare della situazione assolutamente indecifrabile del discorso ingressi e uscite scaglionate da parte degli alunni, che dovrebbero avvenire a piccoli gruppi per evitare pericolosi contatti ravvicinati e criticità legate alla mensa scolastica, non essendoci spazi mensa sufficientemente grandi  per permettere il distanziamento sociale durante il pasto. Insomma, a poco più di un mese dall’inizio delle lezioni, più ombre che luci sulle scuole del Belpaese.

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