La lettera inviata da un turista rimasto deluso dall’esperienza ad Orvieto poichè multato, non è caduta nel vuoto. A rispondergli per le rime un orvietano doc, come si definisce, che, dopo essere stato diversi anni in giro tra Italia ed Estero ha deciso di ritornare sulla Rupe.
Questa la lettera del turista multato:
“Sono stato a Stroncone come casa in affitto con un’altra famiglia amica – riferisce l’uomo – in quanto quest’anno abbiamo deciso di non trascorrere le vacanze al mare o all’estero come solitamente facciamo, prediligendo un tour più culturale in Umbria, terra che poco conosco ma che mi interessava conoscere. Sono rimasto alquanto deluso dalla scarsa disponibilità di attività aperte durante la settimana, specialmente quelle gestite da enti pubblici.
In particolare ad esempio Orte Sotterranea, nella vicina provincia di Viterbo, (visite aperte solo sabato e domenica, mentre Narni Sotterranea sempre aperta per esempio), le Fonti di Clitunno aperte ma il Tempietto di Clitunno (a gestione pubblica) chiuso, ecc…; questo genera perdita anche all’indotto perchè trovando chiuso al mattino alle 10.00 in un paese, non mi fermo a mangiare nei ristoranti ma vado direttamente alla prossima tappa.
Decidiamo di andare ad Orvieto, attratti sicuramente dallo spettacolare Duomo, parcheggiamo in Piazza Marconi. Rimango stupito dell’assenza di metodi di pagamento moderni ampiamente diffusi (anche a Varese che di turistico ha poco o niente) come il Telepass Pay, che ti permette di pagare il tempo effettivo di occupazione del suolo pubblico.
Mi trovo di fronte al classico parchimetro anni ’90 con il bigliettino di carta e con la necessità di fare previsioni stile sfera magica per ipotizzare il tempo di visita di una città che non conosco né culturalmente, né topograficamente. Ovviamente tornati con un’ora di ritardo perchè oltretutto la visita sotterranea aveva orari diversi dal solito (eravamo con le famiglie dall’altra parte della città) troviamo la multa bella e fatta.
Insomma, gli organi di informazione ci spingono a fare le vacanze in Italia, in giro nelle vostre città ci sono zero turisti stranieri, pochissimi italiani, e quei pochi che vengono trovano praticamente tutto chiuso e in più sono tartassati con rigorosità certosina. Un suggerimento che vi faccio è di aggiornarvi tecnologicamente sui parcheggi degni di una città del 2020, e seconda cosa di tenere aperti i servizi (tutto il privato ha trovato il modo di lavorare) perchè sinceramente di fronte ad un amico (possibile turista) che mi chiede un feedback sulla vacanza Umbra, sinceramente per questa estate non mi sento di promuovere la vostra zona”.
Questa la risposta del signor Luigi Zaccardi:
“Gentile signor Lolli Ceroni,
mi permetta di dare un piccolo contributo ai lettori, a seguito dell’articolo “Multe ai pochi turisti presenti”, in spirito di cordiale amicizia e apprezzamento per aver visitato la nostra regione. Chi le scrive è orvietano doc, tornato a vivere qui dopo una vita di lavoro in Italia e all’ estero. Posso, quindi, assicurare la mia visione serena e obiettiva. Gli umbri e gli orvietani sono tra le genti più ospitali e disponibili che io conosca.
Mi spiace che abbia trovato qualche servizio non disponibile tutti i giorni, ma certamente la facilità che tutti abbiamo di navigare in Internet ne da la giusta informazione e magari valide alternative. La multa per il parcheggio e ritardo nel ritirare la sua vettura, con un’ora di ritardo e non con 10 minuti, mi permetta di dire che non la trovo ingiusta. Io stesso, che non abito in centro storico, attivo il parchimetro quando necessario, in contanti o carta. Che poi io ritiri la vettura entro i tempi, oppure aumenti il pagamento se mi trattengo più a lungo, corrisponde a correttezza e giustizia nei confronti di tutti gli altri. Da aggiungere, infine, che a Orvieto il costo parcheggio è veramente, ma veramente basso. Sicuramente quando lei e suoi amici tornerete in Umbria e sulla Rupe sarete i bentornati”