“Non v’è dubbio che la fase economica che attraversa il Paese sia particolarmente difficile. Alla crisi precedente si vanno ad aggiungere i problemi, mai prima affrontati, derivanti dalla diffusione del Covid-19. L’Umbria in questo non fa eccezione, tuttavia il recente generalizzato giudizio positivo da parte delle aziende che gestiscono il trasporto pubblico nel riconoscere che mai la Regione era stata così puntuale nei pagamenti è motivo di soddisfazione, per la nuova Giunta insediata da pochi mesi, ma anche per la squadra riorganizzata nella sede tecnica di Piazza Partigiani che sta recuperando di continuo efficienza”. È quanto tiene a sottolineare l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche.
“Una nuova cultura permea la struttura regionale, quella del merito ed i risultati – afferma -, anche se con fatica, si cominciano a vedere tutti. In particolare, sul fronte dei pagamenti del notevole arretrato nel settore del TPL, dopo l’analisi puntuale delle situazioni pregresse, pur nella difficoltà di procedimenti giudiziari in corso, si è giunti ad una fase decisiva”.
“C’è stato un incontro a Palazzo Donini – rende noto – fra una delegazione nazionale di Busitalia con la Presidente della Regione Donatella Tesei, al quale abbiamo partecipato io e l’assessore al Bilancio Paola Agabiti, supportati dai relativi tecnici, in cui si è finalmente discusso con estrema franchezza della natura giuridica e degli importi dei crediti vantati dalle tre società (Ishtar Scarl, Tpl e Mobilità Scarl, Atc&Partners Scarl) che gestiscono i tre bacini umbri della gomma e l’unica tratta ad oggi in funzione della ex FCU. Mai prima – evidenzia l’assessore – si era giunti ad un confronto così franco in cui gli interessi di tutti gli umbri sono stati difesi con fermezza”.
“La volontà reciproca – dice l’assessore Melasecche – è quella di mettere una pietra tombale sulle problematicità del passato, riprendendo rapporti improntati alla responsabilità del ruolo che ad ognuno compete. Seguiranno a breve ulteriori confronti, ma giudico in positivo questo dialogo serrato che deve consentire all’Umbria di voltare pagina”.
“C’è stato inoltre un altro confronto in II Commissione consiliare permanente dell’Assemblea legislativa – prosegue – che ho avuto con i rappresentanti delle aziende che costituiscono un mondo variegato che va da Busitalia alla CNA, dalla Confartigianato al mondo cooperativo e che vedono la Regione saldare in questi giorni, sia per la gomma ma anche per il ferro, in notevole anticipo rispetto alle abitudini pregresse, il 90% dei fatturati fino a tutto agosto prossimo, nonostante che il servizio abbia avuto in questi mesi delle fortissime riduzioni”.
“Tutti hanno riconosciuto il forte cambio di passo – rileva l’assessore – Certo, il mondo del TPL umbro è in forte evoluzione, da un lato a causa dei problemi che hanno di recente sconvolto il settore, ma anche, in positivo, per il nuovo approccio di forte pragmatismo che la Giunta regionale sta dando e che sta portando da un lato a miglioramenti significativi nei collegamenti anche con il resto del Paese, ma anche grazie ai passi avanti verso la nuova Agenzia per la Mobilità che consentirà a breve risparmi importanti sull’IVA”.
“L’intero settore – afferma – deve riorganizzarsi in vista della gara che, imposta dalla legge, era stata elusa in Umbria da troppi anni. Certi meccanismi concertativi avevano bloccato processi di modernizzazione di cui l’Umbria ha assoluto bisogno. È pura illusione che sprechi, disservizi, rendite di posizione possano ancora governare il TPL perché abbiamo amaramente constatato che questo vecchio modo di concepire la pubblica amministrazione isola l’Umbria e non le consente quel salto di qualità che i cittadini, a larga maggioranza, hanno chiesto”.
“Il cammino è irto di difficoltà – conclude l’assessore Melasecche -, tuttavia sono fiducioso che gli umbri, a cominciare da tutti i lavoratori del settore, comprenderanno lo sforzo che si sta facendo e ci saranno vicini perché tutti hanno interesse a che la nostra regione riprenda a correre. Non possiamo permetterci il lusso di rimanere più indietro”.