ORVIETO – Come nel resto d’Italia, anche il turismo a Orvieto soffre molto della situazione economica post-covid. Le poche richieste che arrivano vengono finalizzate nella stessa giornata quindi last-minute. Cè qualche richiesta anticipata sul mese di luglio-agosto, unita magari alla possibilità di usufruire del cosiddetto Bonus Vacanze del Decreto Rilancio, operativo(a quanto sembra) dal 1 di Luglio.
In termini di “ Arrivi e Presenze” siamo però ben lontani da i numeri pre-covid. E’ da segnalare però nei fine settimana la comparsa dei primi turisti giornalieri. A questo proposito si è espresso il Stefano Martucci, presidente Federalberghi della Provincia di Terni e vice presidente regionale, e gestore dell’Hotel Aquila Bianca di Orvieto, evidenziando principalmente due motivazioni.
“La residua percezione – ha sottolineato Martucci – di incertezza e paura legata alla ben nota emergenza sanitaria che, seppur lentamente, mi auguro tenda a risolversi nelle prossime settimane”. Inoltre bisogna fare i conti con la drammatica conseguenza economica che invece ha impoverito o comunque frenato la spesa in beni non strettamente necessari. Il presidente Federalberghi Terni, ha inoltre messo in campo temi come sicurezza, promozione e liquidità.
La situazione emergenziale ha scaturito tutta una serie di misure che le strutture ricettive hanno dovuto adottare al fine di mettere in sicurezza i propri dipendenti e i clienti. “Federalberghi – ha detto Martucci – ha svolto un grande lavoro in questa direzione dotandosi di specifici protocolli poi riportati nelle linee guida sulla riapertura in particolare per le attività turistiche“. Per quanto concerne il discorso promozionale, nella dimensione regionale sono tuttora al vaglio diverse azioni, e si sta lavorando sulla falsa riga del Bonus Vacanza declinato a livello regionale. “Federalberghi – ha chiosato il presidente – rimane uno degli attori principali nelle competenze Turistiche“.
La parte più grave rimane ovviamente la liquidità, le risorse aziendali già duramente messe alla prova da anni di crisi economica ed eventi sfavorevoli (ad esempio il terremoto), sono ormai stremate dalle misure di lockdown (che non hanno interessato gli alberghi in maniera diretta).
“Si è persa, per Orvieto, tutta la parte che interessava i gruppi (soprattutto Americani), – ha aggiunto Martucci – che coprivano l’intera stagione e portavano linfa vitale nelle casse aziendali, senza contare la soppressione di eventi, manifestazioni, meeting(città slow) matrimoni che erano tendenzialmente in crescita nel 2019.
D’altro canto si spera in un mercato interno, che prima sceglieva destinazioni mondiali mentre ora sarà orientato su destinazioni nazionali”. “Diciamo che Orvieto – ha concluso Martucci – e più in generale l’Umbria possa essere virtuosa nelle scelte degli Italiani (e degli Europei) per la sua naturale vocazione di territorio poco antropizzato e fortemente tradizionale. Senza ripetersi sulle qualità eccelse della nostra città(arte, cultura, enogastronomia, outdoor etc.)”.
Resta però da fare il punto sulle vacanze degli orvietani, quanti di loro vanno in ferie e dove? Il polso della situazione attuale ci dice che c’è molto desiderio di ripartire da parte degli orvietani, pare siano fiduciosi che questa ondata pandemica stia andando scemando. Al tempo stesso però vogliono viaggiare in sicurezza ed essere tranquillizzati sulle norme di sanificazione prenotando in alberghi e hotel.
Secondo Daniela Tiberi di Effegi Viaggi, sono molti di più gli orvietani a partire con un mezzo proprio, per un discorso sia economico che di scurezza igienica, scegliendo prevalentemente mete italiane dai costi abbastanza contenuti, privilegiando percorsi a piedi in centri storici.
Le mete più battute sono mare per le famiglie e per coppie giovani mentre la montagna, solitamente, viene preferita da coppie di età più avanzata. Anche Rita Avola di Orvietur, nonostante il calo fisiologico subito dal settore, ha potuto notare una ripartenza anche se timida, con una prevalenza di spostamenti in coppia o in famiglia e molti hanno scelto il sud Italia, specialmente le isole (Sicilia, Sardegna).
“Inoltre – ha detto Rita Avola – offrendo anche un servizio di incoming, e appoggiandoci ad altre agenzie turistiche, stiamo registrando una buona richiesta da parte degli italiani per quanto riguarda la regione Umbria come meta di vacanza”. La situazione generale delle ferie per gli orvietani non è ottimale, specie se confrontata all’inizio delle estati passate, ma questi primi e timidi segnali sono già un piccolo passo, la testimonianza di non voler soccombere a una situazione drammatica. (V.S.)