L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato a maggioranza (12 sì – Lega; FI, FdI, Tesei presidente, 8 no – Pd, M5S, Patto civico, Misto) il Piano di potenziamento della rete ospedaliera conseguente all’emergenza Covid19. Bocciato l’emendamento della minoranza (Pd, M5s, Patto civico, Misto) che chiedeva di stralciare dal testo la parte relativa all’ospedale da campo (12 no, 8 sì).
Approvato invece all’unanimità l’ordine del giorno unitario maggioranza-opposizione che auspica “il potenziamento dell’ospedale della Media Valle del Tevere, situato a Pantalla”.
Illustrando il documento in Aula, la presidente della Terza commissione, Eleonora Pace, ha spiegato che “ l’Amministrazione regionale ha posto in essere ogni procedura ritenuta necessaria a tutela e a garanzia della salute pubblica per consentire al sistema sanitario di reggere la violenta onda d’urto del picco epidemico, in coerenza alle direttive nazionali. C’è stata una tempestiva riorganizzazione e riconversione di molte unità operative, con l’attivazione di posti letto per consentire una adeguata gestione dei pazienti Covid-19. Tutto ciò è stato ricompreso nel ‘Piano di gestione dei posti letto della rete ospedaliera emergenza Coronavirus’ che stabilisce la riconfigurazione della Rete ospedaliera regionale.
La Regione Umbria ha risposto alla prima fase emergenziale di accrescimento della curva del contagio dai casi di infezione Sars-CoV-2, riorganizzando l’offerta assistenziale con sospensione dell’attività ordinaria procrastinabile di ricovero ospedaliero e l’individuazione dei posti letto da dedicare ai pazienti Covid o sospetti tali e quelli da dedicare ai pazienti non Covid con separazione dei percorsi. La scelta operata dall’Esecutivo di Palazzo Donini, attraverso una serie di ordinanze, è stata quindi quella di individuare gli ospedali Covid, per i quali si è resa necessaria una riconversione temporanea: ospedale della Media Valle del Tevere (struttura di base interamente riconvertita); ospedale di Perugia (Dea di II livello con posti dedicati al Covid); ospedale di Terni (Dea di II livello con posti dedicati al Covid); ospedale di Città di Castello (Dea di I livello con posti dedicati al Covid); ospedale di Foligno (Dea di I livello con posti dedicati al Covid).
La Regione Umbria ha in questo modo affrontato la prima fase emergenziale con una rapida e adeguata riorganizzazione dell’offerta assistenziale. Dal Piano risulta necessarie: rendere strutturale la risposta all’aumento significativo della domanda di assistenza legata al prosieguo della situazione infettivologica Covid-19, pensando anche ad eventuali ed ulteriori emergenze epidemiche; ripristinare gradualmente le attività ordinarie, riportando a regime la rete ospedaliera, garantendo le funzioni e la flessibilità alla rapida conversione.
In sintesi dal Piano si evince che con la riorganizzazione della rete ospedaliera prevista i posti di terapia intensiva nella nostra Regione, nella fase emergenziale, sono passati dai 69 presenti prima dell’emergenza, agli attuali 119, con un aumento di 50. Per il futuro, secondo le indicazioni ministeriali, andrà ulteriormente implementato il numero dei posti letto. In realtà il Piano di riorganizzazione prevede di incrementare posti letto di terapia intensiva che (saranno 127) e di terapia semi-intensiva nei 7 ospedali della rete ospedaliera regionale, ovvero all’interno degli ospedali di II livello (Perugia e Terni) e degli ospedali Dea di I livello (Città di Castello, Gubbio-Gualdo Tadino, Foligno, Spoleto, Orvieto).
I costi del potenziamento della rete ospedaliera ammontano a 25milioni 906mila euro, di cui 24 milioni 180mila euro finanziati con risorse nazionali e sono diretti a finanziare l’adeguamento della rete dell’emergenza, e per l’adeguamento e la riorganizzazione degli accessi e percorsi ai pronti soccorso. La differenza è compensata in parte con risorse regionali e in parte con risorse delle aziende sanitarie regionali.
Gli interventi sono stati orientati a raggiungere il numero di posti letto di terapia intensiva richiesto dal Ministero e all’ampliamento dei Pronto soccorso degli ospedali umbri per i quali si interviene anche riorganizzando gli accessi. Per l’adeguamento della rete emergenziale risulta necessaria l’implementazione di mezzi dedicati o dedicabili ai trasferimenti secondari tra strutture Covid19, alle dimissioni protette e ai trasporti inter-ospedalieri no-covid.
In riferimento all’emergenza territoriale appare così necessaria l’implementazione di mezzi dedicati o dedicabili ai trasferimenti secondari tra strutture Covid-19, alle dimissioni protette, ai trasporti inter-ospedalieri no Covid-19. La Regione prevede quindi di acquistare 2 ambulanze di tipo A, costate 100mila euro ognuna (soccorso avanzato provvisto di strumentazione per telemedicina), assegnate all’Azienda ospedaliera di Perugia per coprire l’area nord della regione e l’altra all’Azienda ospedaliera di Terni, operativa per l’area sud della regione. Dal confronto svolto in Commissione risulta inoltre che è confermata la realizzazione dell’ospedale da campo, grazie al contributo di tre milioni di euro, disposto a favore della nostra Regione dalla Banca d’Italia, poiché nel Decreto ‘Rilancio’ vi è la previsione di una dotazione di posti letto mobili.
È stato scelto il centro ‘Umbria fiere’ di Bastia perché serviva un posto dove fare il collaudo. Se dovesse servire in caso di recrudescenza della pandemia sarebbe spostato nei pressi di un ospedale. Si tratta di una struttura che potrebbe risultare utile anche per altre emergenze, come un evento sismico”.
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