di Andrea Impannati
Fase due: una sfida per i sindaci. Intervista a Marco Conticelli, primo cittadino di Porano. Questo il terzo appuntamento della rubrica dedicata alla sfida dei primi cittadini contro l’emergenza. La rubrica si pone quale obiettivo quello di capire quali sono le difficoltà che i Sindaci dei Comuni dell’Orvietano si trovano ad affrontare e come stiano cercando di tutelare e promuovere il loro territorio in questo momento di grande incertezza.
La crisi da Covid-19 ha colpito ogni territorio nazionale e regionale, il Comune di Porano ha dovuto intervenire soprattutto nella Casa di San Bernardino, nella quale le suore, di cui alcune in età avanzata, hanno contratto il virus.
Come siete riusciti a fermare l’avanzata dell’infezione nei luoghi maggiormente a rischio?
Porano ha rischiato di pagare un prezzo molto caro, e in parte lo ha pagato, durante l’emergenza sanitaria. La Casa delle suore, molto cara ai poranesi, è stata travolta da un fiume in piena, favorito anche dall’età molto avanzata delle religiose sofferenti in molti casi di patologie pregresse. Va segnalato in questo contesto la professionalità e l’umanità di tutto il personale che non ha abbandonato la Casa, anzi, ha contribuito in modo determinante a gestire al meglio una situazione molto difficile.
Nel resto del territorio, pur presentandosi casi di positività ottimamente gestiti dai sanitari dei Distretto UslUmbria2 di Orvieto, un grande ringraziamento va soprattutto alla dottoressa Urbani e al dottor Mattorre, la cittadinanza è stata esemplare nel rispetto delle disposizioni governative e comunali e questo ha limitato fortemente la possibilità di diffusione del contagio anche in altri ambienti.
Le associazioni territoriali ed i cittadini hanno avuto la capacità di unirsi nel fronteggiare il problema? La Curia è stata solidale con l’istituzione Comunale?
Un ruolo determinante è stato quello dell’Associazionismo di cui sono particolarmente orgoglioso perché si è compreso e attuato lo spirito giusto per affrontare i grandi problemi legati all’emergenza sanitaria.
Le Associazioni, tutte, hanno svolto una attività intensa di aiuto verso i cittadini, nelle varie forme e secondo le necessità del momento, coordinate dall’Amministrazione comunale mediante il costante impegno dei colleghi di giunta e dei consiglieri comunali e grazie ai volontari dell’Albo comunale. Abbiamo avuto la bellissima sorpresa della visita a Porano del Cardinale Konrad, elemosiniere del Papa, che ha portato aiuti concreti alla Casa delle suore , un grande segno della vicinanza del Papa e della Chiesa.
Porano, Covid-Free da più di un mese, ha disposto alcune misure per la prevenzione di una seconda ondata del Virus?
Solo due mesi fa immaginare un Comune come il nostro libero dal Covid poteva sembrare un’utopia, tanta la virulenza della malattia che non faceva presagire un’uscita che poi, grazie al buon Dio ma anche a chi ha lavorato incessantemente per lenire le sue conseguenze, e mi riferisco al personale sanitario, alle Forze dell’Ordine, alla Protezione Civile, alle Associazioni, ai cittadini singoli ma anche ai commercianti che hanno lavorato mettendo a rischio la propria salute i beni di prima necessità, si è realizzata. Ritengo che se dovessimo trovarci di fronte ad un ritorno dell’emergenza, avremmo oggi molte più competenze e capacità organizzative per gestirla al meglio.
Il futuro, nell’immediato post-crisi… La ripartenza economica e sociale delle imprese e della popolazione, come verrà incentivata dall’Ente?
Immaginare il futuro significa aiutare le persone ad uscire in primis da uno stato psicologico di paura e fragilità.
Dobbiamo far capire ai cittadini che è necessario riprendere a fare, con le dovute cautele e con il rispetto delle disposizioni di sicurezza, quello che si era stati costretti bruscamente ad interrompere.
Il ruolo dell’Amministrazione comunale non può essere che quello di apportare concreti aiuti alle attività commerciali costrette a chiudere nel periodo di emergenza, e questo si può fare e faremo sospendendo per il 2020 nei loro confronti il pagamento della Tari e con altri piccoli ma importanti provvedimenti.
Ma il ruolo del Comune è anche quello di rimettere in piedi appena possibile tutte quelle iniziative culturali cancellate, penso soprattutto alla stagione teatrale del Santa Cristina, al Music Park Festival a Villa Paolina, a Borgo in Festa perché c’è estremo bisogno di riappropriarsi dei momenti di svago che, tra l’altro, significano anche lavoro per categorie particolarmente colpite come quelle degli artisti.