Il nuovo mandato di Umbria Mobilità, l’azienda umbra del trasporto pubblico, sarà particolarmente impegnativo a causa della necessità di raggiungere e consolidare l’equilibrio finanziario, ma sarà anche essenziale per il territorio regionale. Infatti l’assetto attuale del trasporto pubblico e privato presenta da decenni notevoli punti critici che impediscono l’omogeneizzazione dei territori umbri e che stanno stabilizzando forze centrifughe sia in termini di imprese che di residenzialità.
In effetti anni di politiche scarsamente efficaci nella capacità di rappresentanza delle esigenze degli umbri nei confronti delle scelte nazionali, hanno determinato una situazione dei trasporti problematica e in grado di incidere negativamente sulle possibilità di sviluppo economico e sui livelli di coesione sociale regionale.
La dorsale della E45 è di fatto l’unica direttrice che assicura una dimensione nazionale ai nostri territori e che garantisce in modo agevole il collegamento tra i due capoluoghi di provincia, mentre è molto problematico il tragitto della Flaminia soprattutto nel tratto Terni-Spoleto.
La Ferrovia Centrale Umbra nel tratto principale non è in esercizio da anni e le comunità interessate possono al massimo ricorrere ai servizi bus alternativi. Il collegamento ferroviario Roma-Ancona che ha costituito il tradizionale asse dello sviluppo ferroviario regionale determinando l’importanza dei nodi di Terni e Foligno, oggi sembra perdere rilevanza strategica nelle decisioni del Governo che punta su altre direttrici.
Si profila un quadro a tinte fosche dove i problemi da risolvere sono diventati emergenze e nel quale la regione appare esposta a una azione di disarticolazione del territorio.
La riorganizzazione dei trasporti pubblici diventa essenziale per l’intera regione e in particolare per i territori dell’Umbria meridionale e orientale per non essere condannati alla marginalità.
Pertanto i vertici di Umbria Mobilità che stanno per essere nominati sono chiamati a gestire una situazione difficile e a realizzare un rilancio indispensabile per i nostri territori. Guardiamo con attenzione a questo passaggio amministrativo e rileviamo con soddisfazione che anche in questa occasione appare evidente quello che Confartigianato Terni ha espresso con forza in relazione a questa fase di nomine nelle partecipate regionali e cioè che i meriti e le competenze sono diffusi su tutto il territorio regionale e che, come è logico, anche l’Umbria meridionale esprime ottime professionalità da spendere per concorrere a migliorare la coesione sociale dell’Umbria e realizzare politiche che possano assicurare concrete prospettive di sviluppo economico.
Fonte: Confartigianato Terni