ORVIETO – TRAMErcato, iniziativa in programma l’11 luglio 2020 concepita all’interno del progetto di innovazione sociale “Trame di Comunità”, è un mercato contadino allo “stato nascente”. Un mercato che alla brama del profitto preferisce il giusto riconoscimento, all’interazione sbrigativa e impersonale la relazione fiduciaria e onesta, alle seduzioni della pubblicità la conoscenza del fare e del fatto.
Si va a TRAMErcato per acquistare certamente ottimi prodotti contadini ma anche per conoscere chi li produce, per capire le differenze tra le diverse agricolture, per rafforzare la presenza di una comunità rurale diffusa. Wandel Berry diceva che “mangiare è un atto agricolo”, volendo con ciò affermare che le scelte alimentari condizionano le pratiche agricole.
Noi volentieri aggiungiamo che “mangiare è un atto agricolo, ecosistemico e paesaggistico”. Infatti, senza le piccole e ostinate realtà agricole non soltanto verrebbero a mancare prodotti dei quali meniamo vanto quando vogliamo far conoscere le nostre terre attraverso il piacere del palato e le memorie del fare con cui celebriamo il campionario locale delle arti minori rurali.
Quello che verrebbe a mancare si chiama paesaggio, ossia quel susseguirsi ritmico di boschi, campi, vigneti grandi e piccoli, chiazze di olivi che salgono in groppa alle colline, orti dentro e fuori antiche mura. Una musica scritta per gli occhi che non è dono della natura benigna ma del lavoro e della fatica di generazioni.
L’appuntamento è quindi per sabato 11 luglio, da mattina a sera con tanti produttori e tante esperienze che, specie negli ultimi tempi, hanno reso visibile la “trama delle comunità rurali” che sta rianimando piccoli villaggi, casali diruti, campi abbandonati. Sarà quindi l’occasione per conoscere da vicino produttori di cereali, legumi, formaggi e latticini, ortofrutta, carne, olio e vino: un mosaico di piccoli stupori agrolimentari a ricomporre un paniere orvietano da anni invocato e ora ricomposto attraverso la passione e il lavoro di donne e uomini, in prevalenza giovani.
Da questa “trama agricola diffusa” sta nascendo una comunità di produttori e consumatori via via sempre più consapevole, sensibile e attenta alla qualità, alla sostenibilità e alle interrelazioni che legano uomini, culture alimentari e qualità della vita. Del valore di produzioni locali si è fatta esperienza durante i mesi di “lockdown”, quando ci si è resi conto dell’importanza di avere a portata di mano prodotti di territorio, e di cui si potevano chiedere origini e caratteri.
In quel periodo è nata una prima idea di rete di produttori e consumatori, una sorta di Gruppo di Acquisto che, settimana dopo settimana, ha preso coscienza di sé e delle sue virtualità. Mettendo insieme nuovi contadini, agricoltura sociale, ricercatori indipendenti e associazioni si è definito un progetto di innovazione che ricompone una comunità di pratiche, saperi, passioni. TRAMErcato è quindi il portato di questa comunità nell’era della ripartenza, e che ha l’ambizione di riportare il mercato alle origini, quando attraverso lo scambio si costruivano relazioni, solidarietà, fiducia.
Questa idea di mercato, per ora formata da circa 12 produttori ma aperta a chiunque volesse parteciparvi (è previsto un regolamento a cui l’azienda partecipante dovrà attenersi come attenzione ai cicli naturali, rispetto della terra ecc …) si svolgerà ogni secondo sabato del mese nello spazio dei giardini pubblici di Orvieto Scalo (dietro le scuole elementari).
Di seguito l’intervento degli attori protagonisti del progetto:
Fabiola Mocetti – Presidente Cooperativa Il Quadrifoglio
Tutto è nato da una proposta progettuale nel tentativo di sistematizzare una serie di situazioni già presenti sul territorio e strutturare di nuove. Per fare questo, è stata istituita un’Associazione temporanea di scopo grazie alla collaborazone dell’Associazione Val Di Paglia bene Comune, Senza Monete e Oasi Agricola.
Dall’intreccio delle esperienze di queste realtà è nato Trame di Comunità. Il progetto è stato finanziato nel dicembre 2018 ed ha coinvolto circa 40 associazioni del Terzo Settore.Tre le aree d’intervento individuate: economia del dono, patrimonio territoriale e patrimonio sociale. Intorno a questi tre punti fermi sono stati organizzati una serie di interventi coordinati da una community hub, luogo fisico e sociale, spazio laboratoriale, collocato ad orvieto scalo con obiettivo di arricchire il welfare territoriale.
Claudia Consalvo – fiduciaria condotta Slow Food Orvieto
La Condotta Slow Food di Orvieto ha risposto con grande interesse all’invito di Trame di Comunità fornendo le sue competenze per contribuire alla riuscita del progetto.
Slow Food ritiene che il mercato sia un luogo di ricchezza culturale in cui si raccontano i territori e la loro storia. Tornando ad un senso più ampio di comunità, il mercato va inteso come uno spazio dove fare la spesa, incontrarsi, conoscersi, intrecciare rapporti con i produttori. Al centro della nostra attività, l’educazione che per Slow Food è un piacere, un’occasione ludica e conviviale in cui sentirsi bene e vivere la leggerezza, è imparare facendo, perché l’esperienza diretta alimenta e rafforza l’apprendimento, valorizza la diversità delle culture, dei saperi e delle competenze.
La Condotta sarà presente in TraMercato nel suo naturale ruolo formativo, ben consapevole che l’educazione e la formazione delle nuove generazioni, non può più essere esaurita solo nei luoghi istituzionali, ritenendo necessaria un’offerta formativa più ampia che coinvolga anche gli altri soggetti attivi sul territorio. Molte sono le iniziative in agenda e verteranno sui temi che ci stanno più a cuore: la conservazione della biodiversità, la tutela del paesaggio, la riduzione dell’inquinamento dell’aria e dell’acqua, la lotta alla cementificazione e all’abbandono delle aree rurali, l’attenzione allo spreco alimentare e alla valorizzazione del lavoro.
Eleonora Satta – Comunità Rurale Diffusa
Siamo un gruppo di produttori e abitanti del territorio esteso di Orvieto, il nome del nostro progetto è COMUNITA RURALE DIFFUSA. Ci muoviamo con l’ intento di creare ,con gesti semplici ma quotidiani, una comunità sostenibile, fatti di rapporti, partecipazione e consapevolezza del proprio territorio.
Vogliamo portare avanti un cambio di prospettiva, cioè vedere l’ agricoltura come un insieme di persone che, all’ interno di una comunità, si dedicano alla salvaguardia del territorio vivendolo, coltivandone la terra con rispetto e insieme coltivando le relazioni in maniera inclusiva.
L’ idea del gruppo di lavoro che ha contribuito al progetto TRAMERCATO è quella di creare finalmente un mercato dei produttori ,che manca nelle piazze del nostro territorio, ma non solamente un mercato per l’ acquisto, ma anche un mercato “da vivere”, quindi ricco di iniziative che permettano alla nostra comunità di sentire la giornata come un appuntamento, un’ esperienza ed il luogo del mercato come punto di ritrovo.
Il contributo che abbiamo voluto dare al progetto di Trame è la nostra esperienza fatta nel tempo con i mercati della CRD , che sono da sempre momenti di condivisione e di partecipazione, con laboratori per adulti e bambini, proiezioni,musica, presentazioni di libri o studi, attività varie sia di sostegno al territorio che di informazione. Esperienza per noi gratificante e che , per questo motivo, vorremmo condividere in un contesto di luogo pubblico. La nostra speranza come contadini che vivono su questo territorio è che si riescano ad unire le grandi potenzialità e la dedizione delle varie associazioni formando una rete che insieme amplifichi i propri risultati e la condivisione degli stessi, per rendere sempre piu consapevoli le persone della riccchezza di queste aree sia come piccole produzioni di qualità, sia come energia vitale e di comunità.
Viola Lucrezia Giuliani – Antropologa
Stimolata dalle peculiarità di Trame di Comunità e spinta da curiosità etnografica, mi sono avvicinata -e progressivamente inserita- nel progetto di TRAMErcato, mettendo a disposizione le competenze investigative ed analitiche acquisite con la pratica antropologica.
La prima proposta, ispirata dalla necessità di conoscere ed analizzare le abitudini, le propensioni e le eventuali resistenze del tessuto sociale con cui questo progetto mira ad instaurare un rapporto dialettico, è stata l’ideazione e la somministrazione online del questionario di TRAMErcato.
Questa iniziativa è stata pensata in prima istanza per conoscere le abitudini di consumo della popolazione ed inoltre ha voluto testare l’eventuale interesse a partecipare ad un mercato che si configuri nel tempo come una comunità di pratica, capace di incarnare quelle qualità che lo caratterizzano da sempre: incontro, scambio, condivisione, socialità, relazione. La volontà di conoscere le aspirazioni e/o le problematiche della comunità, che verosimilmente sarà la diretta beneficiaria del progetto di TRAMErcato, ha portato a ideare una serie di azioni future: rilanciare il questionario -sia online che in forma cartacea, auspicando di raggiungere un pubblico quanto più eterogeneo-, organizzare focus group e tavoli di confronto con testimoni privilegiati che, in virtù della conoscenza del territorio e del suo tessuto sociale ed aggregativo, possano fornire una testimonianza quanto mai preziosa e rappresentativa. La ricerca etnografica trova qui la sua espressione applicata, a supporto di un progetto virtuoso ed inclusivo, ispirato a principi di genuinità, trasparenza e consapevolezza.
Arturo Lavorato – Agricoltore Oasi Agricola
Agricoltura e inclusione nella comunità, questi gli obiettivi del nostro mercato contadino:
– Potenzialità di inclusione sociale nell’agricoltura contadina.
– Occasioni di pratiche terapeutiche a contatto con l’ambiente naturale.
– Sostenibilità dell’agricoltura sociale: oltre a quella sociale ed ecologica, c’è una sostenibilità economica difficilmente perseguibile a prescindere da una comunità.
– La dimensione del servizio alla comunità: ad una concezione burocratica e mercantile dell’attività con utenti/clienti si oppone una concezione comunitaria, che implica la messa in gioco di relazioni compartecipative, corresponsabilità, cooperazione, apertura e circolarità.
– Nuova consapevolezza nella circostanza della quarantena sociale: senza un respiro comune, l’agricoltura sociale resta asfittica. La nostra agricoltura é sociale soprattutto per la capacità di socializzare i propri obiettivi a partire dall’ascolto delle esigenze comuni alla collettività.