ORVIETO – Il covid-19 non ha impedito di far sbocciare l’edizione 2020 di Orvieto in Fiore, manifestazione ideata dal Comitato Cittadino dei Quartieri per incorniciare la secolare tradizione della Palombella, la quale nasceva con lo stesso desiderio di rinascita, dopo l’alluvione del novembre 2012 che mise in ginocchio l’economia, già fragile, della città. Ecco che torna a farsi sentire questo desiderio di rialzarsi e far rifiorire la città e le sue tradizioni.
Quest’anno, anche se rispettando le norme previste per il distanziamento sociale e
con il supporto dei mezzi informatici, Orvieto in Fiore ha rinnovato il tradizionale appuntamento con le infiorate, regalando i colori e i profumi di balconi e finestre e fiorite e l’infiorata alla Chiesa di San Giuseppe.
Il Comitato Cittadino dei Quartieri di Orvieto ha ringraziato sua eccellenza monsignor Benedetto Tuzia, il Liceo Artistico di Orvieto, la preside e gli insegnanti che hanno realizzato gli elaborati.
“Laudato Si. Dal canto gioioso di lode al grido di dolore di Madre Terra, Sora Acqua, Frate Foco e Frate Aere“, il filo rosso che lega i bozzetti delle infiorate realizzati dagli studenti delle classi II A, II B, II C e III C del Liceo Artistico, guidati dai docenti Daniela Torsello, Dorella Colonnelli ed Angelo Menichini. A decretare come migliore quello realizzato da Asia Montanini, studentessa della II A, monsignor Benedetto Tuzia che ha scelto il tema francescano di quest’anno. La Pentecoste orvietana, anche se in modo diverso e insolito, ha avuto modo di sbocciare grazie alla voglia di ricominciare e di portare avanti le tradizioni che caratterizzano da sempre lo spirito della città.