FICULLE – Ficulle lo scorso 10 giugno ha commemorato la morte dei due giovani partigiani FIcullesi uccisi dai nazifascisti a San Casciano dei Bagni, il 10 giugno del 1944, Azelio Maschi (18 anni) e Agostino Donarelli (22 anni), che militavano nella Brigata SIMAR Raggruppamento Monti Soratte e Cetona.
La vicenda tratta dal Libro “Movimento di Liberazione nell’Italia Centrale. Raggruppamento Monte Soratte e Cetona, BRIGATA SIMAR”, viene riportata in una riduzione dal testo “Battaglia di S. Casciano – (morte di Donarelli e Maschi)” a cura dello storico Renato Fabietti su testimonianza del partigiano Primo Bernardini.
Una giornata speciale, una grande emozione, anche con la mascherina. Dopo 76 anni dalla morte avvenuta nella seconda settimana di giugno del 1944, è stata data una sepoltura ideale ai due giovani Partigiani ficullesi, Azelio e Agostino, uccisi dai nazifascisti alle pendici del Monte Cetona. Un luogo dove anche i famigliari, possano ricordarli.
La storia di Azelio e Agostino è frutto di una ricerca storica che iniziata nel 2010 ha portato al ritrovamento di documenti che testimoniano la loro partecipazione al Movimento di Liberazione Nazionale, nelle formazione partigiane della SIMAR.
Da qui la targa in loro memoria presso il monumento ai caduti alla Porta del Sole e il convegno nel 2015 organizzato in collaborazione con l’ANPI e l’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea, in occasione del quale i due partigiani ficullesi furono iscritti al Dizionario Biografico Umbro dell’Antifascismo e della Resistenza.
In questa continua ricerca l’individuazione nei giorni scorsi, grazie alla collaborazione di Paolo Morelli ex Sindaco di San Casciano, del luogo ai piedi del Monte Cetona dove i due giovani ficullesi vennero uccisi dai nazifascismi.
Da qui la decisione, vista la coincidenza con la data della loro morte.
Una rappresentanza di cittadini di Ficulle, tra cui il fratello di Azelio, Paolo, nella mattina di domenica 14 giugno si sono recati nel Comune di San Casciano dei Bagni presso la Fonte del Piscitello che è il luogo dell’uccisione, per rendere omaggio ad Azelio Maschi e Agostino Donarelli, combattenti della Brigata SIMAR Raggruppamento Monte Soratte e Cetona,nel 76^ Anniversario della loro morte, alla presenza del sindaco di San Casciano dei Bagni Agnese Carletti e del presidente Picchieri Fausto e del Gonfalone dell’ANPI di Chiusi e Valdichiana.
La storia:
Da “Movimento di Liberazione nell’Italia Centrale. Raggruppamento Monte Soratte e Cetona, BRIGATA SIMAR”:
“Il versante di S. Casciano Bagni fu quello che subì all’inizio il maggiore urto perchè investito prima dalle squadre fasciste e della X^ MAS e successivamente dei reparti tedeschi i quali, nella fase di ripiegamento, intendevano attestarsi nel bastione naturale costituito dalla montaqna di Cetona dalla cui sommità si domina agevolmente tutta la Val di Paglia fino a Terni ed oltre Orvieto e verso nord tutta la Vai di Chiana fino al Trasimeno, come indicato nell’ormai nota linea di difesa “Albert – Frieda”
Un primo scontro con vari reparti ebbe luogo il 28 maggio nella zona ” Le Ripe ” in cui si trovarono impegnati in fasi alterne due nostri distaccamenti e si concluse con nulla di fatto restando i due distaccamenti saldamente attestati sulle proprie postazioni.
Analogo scontro si ripetè il 1° giugno in cui, oltre i reparti della X^ MAS si erano affiancati reparti della Wehrmacht tedesca, ma anche questa volta I’azione conseguì il successo di respingere l’attacco e mantenere la propria postazione. Frattanto le truppe tedesche nell’abbandonare la zona avevano lasciato in vista cartelli segnaletici per le truppe di transito con la scritta ” Actung Banditen “.
La battaglia di S.Casciano riprendeva il 6 giugno con I’arrivo di tre autocarri di militi fascisti, forti ora dell’appoggio delle truppe tedesche che transitavano e sostavano alle pendici della montagna.
Il comandante della Brigata, venuto a conoscenza della cosa, dette ordine di attaccarli, ma i tre autocarri, intuita la manovra dei partigiani che si stavano avvicinando in massa, rilevato che le truppe tedesche svolgevano azioni di spostamento e non appoggiavano le richieste dei militi, presero la determinazione di uscire dalla zona e quindi lo scontro si verificò, a distanza e in movimento, con qualche nostra squadra di avanguardia mandata in esplorazione.
Così la situazione si protrasse per qualche giorno, tenendo a bada le pattuglie tedesche orientate a varie riprese a guadagnare le alture più prossime alla strada statale.
Il giorno 12 giugno giunsero però due compagnie di SS tedesche che, schierate su tutta la zona da S.Casciano alle Piazze, dopo ripetuti tentativi, costringevano i tre distaccamenti partigiani a ripiegare in posizioni più elevate della montagna e quindi più facili alla difesa.
Durante lo svolgersi di questi scontri vennero catturati dai tedeschi il nostro Sergente Agostino Donarelli di Ficulle ed il suo compagno giovanissimo Azelio Maschi, non più ritrovati.”