di Andrea Impannati
Fase due: una sfida per i sindaci. Intervista a Daniele Longaroni, primo cittadino di Castel Viscardo: un paese combattuto tra la voglia di ricominciare e la paura di una nuova ondata di contagi. Questo il primo appuntamento della rubrica dedicata alla sfida dei primi cittadini contro l’emergenza. La rubrica si pone quale obiettivo quello di capire quali sono le difficoltà che i Sindaci dei Comuni dell’Orvietano si trovano ad affrontare e come stiano cercando di tutelare e promuovere il loro territorio in questo momento di grande incertezza.
L’emergenza che ha colpito il territorio nazionale non ha di certo risparmiato il Comune da lei guidato, quali sono state le difficoltà riscontrate maggiormente?
Castel Viscardo, Comune dalle dimensioni ridotte, ma che ha al suo interno 5 frazioni, ha subito in un primo momento una pesante conta degli infetti da Covid-19. I casi rilevati sono stati 10, di cui 4 ricoverati e 6 in isolamento contumaciale. Il Virus non ha risparmiato neanche il settore produttivo, segnando una grave perdita per l’ambiente imprenditoriale dell’Orvietano, causando il decesso del compianto Emidio Carloni. L’escalation del contagio ha preoccupato i cittadini e le istituzioni, che tuttavia hanno risposto con peculiarità ed immediatezza, improntando il comportamento sociale sul distanziamento e sul rispetto delle regole. Il comportamento rigoroso ha permesso l’arresto dei contagi, portando ad essere il Comune ormai da tempo Covid free. I due istituti di ricovero presenti nel territorio, data la loro vulnerabilità, hanno richiesto misure preventive a tappeto, che sono risultate efficaci, essendo le risposte dei tamponi sul personale e sui pazienti totalmente negative.
Le soluzioni attuate hanno avuto perciò un buon riscontro pratico sulla salute della popolazione. Grazie a chi è stato possibile tutto questo?
L’aiuto della Protezione civile, delle associazioni operanti sul territorio e delle Forze di Polizia è stato fondamentale, ergendosi con coraggio e volontà in prima linea nella battaglia contro l’infezione. La cooperazione tra le stesse è stata la vera risposta al problema, una su tutte: per la fabbricazione, la donazione e per la distribuzione casa per casa delle mascherine. Gli anziani ed i cittadini impossibilitati, inoltre, hanno ricevuto la consegna domiciliare della spesa sia alimentare che farmaceutica, frapponendo così un ulteriore schermo all’avanzata del virus.
Parlando di futuro: arriveranno o sono arrivati degli aiuti concreti per il settore produttivo?
La riapertura di tutte le aziende presenti ci fa ben sperare, ovviamente saranno sorrette da alcune esenzioni che ridurranno il più possibile il loro carico fiscale. Un primo provvedimento già entrato in vigore è l’annullamento della Tosap, che permette alle aziende di pubblico servizio la fruizione del suolo comunale, con una sospensione fino al 31 ottobre. L’IMU è invece esentata per gli alberghi e pensioni, compresi B&B, a cui però viene posta la condizionalità che i proprietari dell’immobile siano anche i gestori delle attività. La rinegoziazione dei prestiti comunali con CDP, Cassa Depositi e Prestiti, permetterà un ulteriore risparmio delle risorse, usufruibili per combattere l’emergenza. L’attesa della distribuzione dei 4 miliardi per i Comuni, inseriti nel Decreto Rilancio, darà ancor più spazio per delle politiche che sosterranno i cittadini nel periodo critico che dovremo affrontare.
La politica, ora più di prima, risulta il farmaco necessario per la ripartenza del paese. Com’è stato gestito il rapporto Regione-Comune o Stato centrale-Comune?
Ancora una volta siamo stati lasciati soli, percependo la responsabilità sulle spalle esili dei Comuni già a corto di risorse. Il ringraziamento più sentito va alla Protezione Civile ed alle Forze dell’Ordine, che hanno contribuito a gestire una situazione davvero molto complessa. L’Organizzazione di Comuni dell’area del sud-ovest dell’Orvietano, chiamata Aree Interne, per cui il nostro Comune svolge la funzione di Catasto e Protezione Civile, ha collaborato abbastanza sinergicamente.
Uno dei problemi che ha maggiormente preoccupato i cittadini è stata la condizione dell’Ospedale Santa Maria della Stella …
A titolo personale, ritengo che, se non fosse arrivato prontamente un sostegno dai privati con la raccolta fondi e con le donazioni delle protezioni sanitarie, il nosocomio sarebbe stato condizionato ancor più pesantemente dall’impreparazione dimostrata. Ora il compito sarà quello di gestire una nuova ordinarietà dell’ospedale, impedendo il prevedibile sovraffollamento delle liste d’attesa, ed evitando il più possibile ai cittadini di dover scegliere strutture private.
La risposta per uno sviluppo del Comune?
Vincere la marginalità del territorio utilizzando le nuove strade dell’infrastruttura digitale. Il progetto fibra, con la Banda Ultra Larga, ci permetterà di lavorare in smart working, impiantare aziende interfacciate con il mondo, usufruendo al tempo stesso del ricco patrimonio paesaggistico e culturale di Castel Viscardo.