“Da qui a pochi giorni il Consiglio Comunale dovrà approvare il Bilancio consuntivo 2019, quello, cioè, che ha per oggetto l’ultimo anno con il Comune a guida Pd, ma che – di fatto – rappresenta sotto il profilo politico l’intero quinquennio 2014-2019.
Al di là delle schermaglie ed al di là delle normali e reciproche strumentalizzazioni, risulta quanto mai necessario tracciare una linea tra il passato ed il futuro. Pertanto, senza voler dare giudizi di merito ed in modo molto schematico (ci sarebbe, altrimenti, da scrivere un libro) risulta quanto mai doveroso fare un elenco delle questioni più importanti che il Pd lascia in eredità alla città.
Partiamo dal Bilancio: la “bufala” dell’azzeramento del deficit è stata smascherata, tanto che al 31.12.2019 l’ex Sindaco Germani “regala” alla città un disavanzo di 6,5 mln di euro.
Passiamo al Palazzo del Gusto: Germani aveva presentato una proposta in Consiglio Comunale che doveva valorizzare l’intera struttura e farla diventare un polo attrattivo per la formazione e per la promozione delle eccellenze del territorio, a partire dal vino.
Purtroppo, quando si è trattato di attivare il procedimento per accedere ad importanti finanziamenti (700.000 mila euro), al fine di intervenire sul Palazzo per riqualificarlo e per renderlo funzionale, il G.A.L. ha respinto il progetto. Che dire sul secondo stralcio della Complanare? Dicevano che il procedimento per arrivare alla progettazione esecutiva era partito, ed invece la solita “bugia” perché negli Uffici della Regione non esisteva assolutamente nessun documento e non era stata iniziata nessuna pratica.
E sulla gestione del Palazzo dei Congressi? Chi si ricorda che il “progetto di finanza” presentato dal Sindaco Germani in Consiglio Comunale venne miseramente bocciato da una parte della sua stessa maggioranza? E che poi, per supplire a questa sconfitta, si attivò in tutta fretta nel predisporre un bando che, alla luce dei fatti, si è dimostrato fortemente carente e non funzionale allo sviluppo della congressistica.
La ciliegina sulla torta riguarda la TeMa: per chi ha un po’ di memoria, occorre ricordare che il vero colpo “mortale” all’Associazione è stato inferto con il bando fortemente voluto da Germani e dal suo Assessore al bilancio. Un bando che ha definitivamente messo il cappio al collo alla TeMa, sia perché il termine di scadenza dello stesso bando era di soli tra anni, sia perché vennero inserite delle clausole “capestro”, tanto che nessuna delle parti ha mai osservato.
Comunque, al di là di tutto, l’Associazione TeMa non aveva più i fondamentali economico-finanziari adeguati per poter continuare ad operare. Di fronte a questa eredità bena ha fatto il Sindaco Tardani a tracciare una bella riga con il passato e costruire un nuovo modello politico che guarda al futuro e che ha come elemento focale quello di far crescere la città”.
Stefano Olimpieri,
capogruppo Gruppo Misto