Sono già oltre 500 in meno le nuove imprese nella nostra regione a causa del lockdown. Nella sola provincia di Terni si è registrata una contrazione di 161 nuove imprese tra marzo e maggio, pari al 40,2% in meno, un dato che sarà destinato ad aumentare nel corso dell’anno. Lo rileva la Camera di Commercio di Terni che ha condotto una analisi su dati provinciali e regionali per “misurare” i primi effetti della crisi da Covid-19.
A livello regionale la contrazione arriva al 36,4% nel numero di nuove imprese. Tra marzo e maggio del 2019 le nuove imprese iscritte al Registro erano state 1.475, dopo un anno, nello stesso trimestre, in piena emergenza Covid, le imprese avviate sono state 938, con una variazione negativa di 537 unità, pari appunto al 36,4% in meno del tessuto imprenditoriale. Terni registra una “sofferenza” in particolare nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio, un settore tradizionalmente dinamico con un alto turn over tra aperture e chiusure.
Nel 2019 tra marzo e maggio si erano iscritte 54 aziende del commercio al Registro Imprese camerale, nel 2020, nel trimestre di riferimento e quindi in pieno lockdown le nuove aperture sono state 23. Sul fronte delle cessazioni il peso della chiusura forzata si è fatto sentire in modo particolare. Tra marzo e maggio hanno chiuso i battenti 74 aziende del commercio (un anno prima le chiusure erano state 58).
Il settore delle costruzioni registra 10 aperture in meno nel periodo, 16 il comparto agricolo. Contrazione sensibile anche per il settore che eroga servizi di alloggio e ristorazione. Undici le nuove iscrizioni tra marzo e maggio del 2019, appena due nuove aperture un anno dopo (concentrate a maggio, zero a marzo ed aprile), con ben 12 cessazioni registrate nel trimestre.
Forte la contrazione della nascita delle imprese individuali, le meno attrezzate ad affrontare lo tsunami del Covid 19. Nel trimestre di riferimento si sono iscritte oltre 100 imprese in meno (288 erano state nel 2019, appena 167 nel periodo della pandemia). “Si tratta di un colpo piuttosto duro alla nostra economia – spiega il Presidente Giuseppe Flamini – la crisi è pesante, basti pensare che nel nostro Pese nei tre mesi che stiamo analizzando, si sono iscritte ai registri camerali 44mila imprese in meno, parliamo di oltre il quaranta per cento in meno rispetto all’anno precedente. La ripresa a nostro avviso passa per la crescita del livello di digitalizzazione delle nostre imprese, per l’adeguamento della dotazione infrastrutturale, per una migliore formazione ma anche per una importante semplificazione amministrativa che comporta seri oneri per chi fa impresa. Tutti canali di lavoro sui quali la Camera di commercio di Terni si sta impegnando da tempo”.