Riceviamo dall’Associazione Praesidiume e pubblichiamo :
I primi giorni della prossima settimana si terrà l’assemblea straordinaria di trasformazione della Banca Popolare di Bari: se, come auspichiamo e crediamo, i soci voteranno favorevolmente alla trasformazione in S.p.A. e all’aumento di capitale, dovremo decidere se aderire o meno ad una conciliazione che verrà proposta dalla banca a tutti coloro che hanno acquistato azioni BPB nel 2014/2015.
Verrete chiamati e vi verrà offerto di firmare la scrittura che vi sottoponiamo in allegato. Tale scrittura ci è stata consegnata da alcuni soci a cui in modo discutibile ed eticamente non corretto è stato proposto di sottoscriverlo addirittura antecedentemente alla data dell’assemblea. Si tratta, invece, di una decisione importante che necessita di un’attentissima valutazione e per la quale non potremo certamente fornire un’indicazione valida per tutti. Le motivazioni per le quali la banca propone la conciliazione sono note: l’aumento di capitale 2014/2015 è stato realizzato formalmente e proceduralmente in modo discutibile e, di conseguenza, la banca ritiene che se dovesse affrontare un contenzioso avrebbe buone probabilità di perderlo.
A tale proposito stiamo comunque studiando, ai sensi della normativa vigente al momento dell’A.C.S. 2014, anche la fattibilità e le probabilità di esito positivo di un eventuale class action, tenute presenti caratteristiche e circostanze che accomunano tutte le posizioni menzionate.
A riprova di quanto appena detto vi è il diverso e peggiore trattamento previsto nella proposta per tutti coloro che abbiano sottoscritto l’aumento di capitale fino a tutto il 2013. Va anche ricordato, a supporto delle nostre tesi, il processo penale con rito immediato che si sta tenendo dinanzi al Tribunale di Bari contro il Management precedente della BPB e che prevede capi di imputazione, supportati da una consulenza tecnica esterna, sui punti sottoelencati:
– false comunicazioni sociali;
– falso in bilancio (avviamenti, cartolarizzazioni, d.t.a.);
– falso in prospetto informativo (determinazione del prezzo delle azioni);
– ostacolo alla vigilanza della Banca d’Italia e di Consob.
Poiché l’importo di conciliazione che verrà proposto è molto basso e comporterebbe una perdita di circa il 75% rispetto a quanto investito, accettare la conciliazione non può costituire decisione presa senza un’attenta valutazione di rischi e di opportunità. Riteniamo poi che la scelta debba essere condizionata anche dall’importo investito, dalle condizioni di vendita e dalle situazioni individuali di ciascuno di voi.
Non esistono ricette certe, ma valutazioni di opportunità e di costo-beneficio: essere informati e conoscere è quanto mai necessario per non sbagliare, ma soprattutto per non credere a messaggi tranquillizzanti diffusi ad arte, senza prima aver verificato bene. A tal fine, per aiutarvi a prendere una decisione consapevole, abbiamo creato un pool tecnico di esperti, con la collaborazione dello studio dell’Avvocato Florido Fratini, che rimarrà a vostra disposizione per cercare di fugare ogni dubbio o perplessità.
Tale organismo tecnico sarà raggiungibile telefonicamente al n. 0763341792 dal lunedi al venerdi dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, nonché al fax n. 0763531093 ed alla mail avvocatofratini@gmail.com.
Abbiamo poi pensato, per tutti coloro che vorranno partecipare e che manifesteranno il loro consenso ad essere invitati inviandoci la propria mail, di attivare una sessione informativa in videoconferenza utilizzando la piattaforma “Zoom” comunicandovi giorno ed orario. Ci auguriamo con tale iniziativa di aver risposto al meglio, secondo le nostre possibilità, alle vostre esigenze.