di Aramo Ermini
Sono diverse tornate elettorali che non vado a votare, sia per le elezioni nazionali sia per quelle locali. Ho ingaggiato una dura lotta con me stesso per non far condizionare i miei giudizi politici dalle mie simpatie e, iniziare ad imparare a valutare i fatti politici per quello che sono, buoni o cattivi, indipendentemente dalla parte che li attua.
Il nostro è un paese diviso in due, destra e sinistra e, molte volte, anzi moltissime l’appartenenza partigiana viene prima dell’appartenenza alla nazione intera. Questo è un grave difetto di Noi Italiani e ci pregiudica gravemente! Detto ciò la vicenda del Teatro Mancinelli, a mio avviso, è bene sia andata così come è andata.
Ogni parte politica che va al potere vincendo le elezioni è portatrice di una cultura, con i propri principi, modi di vedere e valori ( molte volte dis-valori ), la Cultura non è neutra, ed è ovvio che una nuova maggioranza voglia esprimere la propria cultura. La passata gestione del Teatro Mancinelli, ora in liquidazione, era espressione della vecchia maggioranza politica.
In questa ottica la vicenda del Teatro, per me , è corretta. E’ solo mistificante la mossa dell’attuale Amministrazione Comunale, credo, come battaglia contro il teatro, è solo che ad un cultura di un certo segno se ne vuole avvicendare un’ altra, espressione di una nuova maggioranza. C’ è da sperare solamente che l’attuale Amministrazione Comunale sia all’altezza di dare al Teatro una buona gestione.
Il consenso può essere inquinato, ma l’alternanza in Democrazia è uno dei pochi meccanismi sani della stessa. Permette un avvicendamento al potere, purificandolo dalle sue incrostazioni, dai clientelismi, favoritismi interessi illeciti e pensiero unidirezionale.