Un intenso momento di preghiera voluto anche per ricordare le tante iniziative da sempre sostenute e realizzate dal Vescovo in questi anni che ha sottolineato l’importanza di concretizzare fattivamente la vocazione pastorale di ognuno di noi: “aiutare, proteggere e far crescere anche un piccolo gregge, il nostro prossimo, è compito di ogni cristiano, ognuno secondo le proprie possibilità”. E questi giorni di restrizioni ci hanno dato il tempo per riflettere sulla nostra vita facendoci “risorgere” dopo il cammino quaresimale con un nuovo stimolo per partire, proprio ripensando la propria missione. Il regalo che il vescovo ha ricevuto è qualcosa che lo “obbligherà”, se così si può dire, a ricordare tutte queste persone ogni giorno: delle ampolline che nel momento dell’Eucarestia rappresentano l’umanità e che gli serviranno quotidianamente per celebrare la Messa nella sua nuova casa.
Da questo regalo Don Benedetto ha preso spunto per evidenziare come la nostra Diocesi abbia una duplice straordinaria missione che non va mai dimenticata: quella Eucaristica rappresentata dal Duomo di Orvieto che conserva il Sacro Corporale e quella della Misericordia espressa dal santuario di Collevalenza nel tuderte. Eucarestia e Misericordia cioè i cardini della nostra fede.