di Pasquale Di Paola
Ora che il Decreto scuola e’ stato trasformato in legge tutti abbiamo, erroneamente, tirato un sospiro di sollievo.
Ritenendo che con questo Decreto sia possibile governare la transizione dal periodo di emergenza a quello del rientro nelle aule scolastiche a settembre in condizioni di assoluta sicurezza e di serenità per personale della scuola e studenti.
Nella realta’ le cose stanno diversamente.
Nonostante gia’in gravissimo ritardo,nessuno sa indicare con precisione e ponderatezza con quali risorse, quali strumentazioni materiali, quali strategie di breve, medio e lungo periodo si raggiungera’tale obiettivo.
Con l’amara realta’ che a settembre nulla di tutto ciò che è stato promesso potra’ realizzarsi. Prima gigantesca incongruenza l’attuale numero di aule scolastiche, che riesce a fatica ad accogliere neanche la metà degli alunni che dovranno frequentare a settembre, visto che si dovranno seguire le raccomandazioni del Comitato tecnico-scientifico rispetto alla necessità di garantire il distanziamento fisico. Naturalmente nel caso si voglia riportare in presenza tutti gli studenti a partire dai più piccoli, quelli dell’infanzia e della scuola primaria.
Per accogliere tutti gli studenti occorrerebbe reperire ulteriori aule entro settembre e, ipotizzando che queste siano in grado di ospitare mediamente 15 alunni, (e gia’superiamo di molto il numero massimo consigliato dal comitato di esperti)occorrerebbero più di 220.000 nuove aule, rispetto alle 500.000 aule attualmente impegnate.
Ovviamente va considerata che in aggiunta alle aule occorrerà un numero maggiore di personale docente e ata.
Per garantire una didattica in presenza alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria
entro il primo settembre , serviranno circa 40 mila nuove “classi” dell’infanzia e 90.000 per la scuola primaria .
Con la conseguenza che dal 1 settembre serviranno ,tra scuola infanzia e scuola primaria, circa 160.000 docenti aggiuntivi,per un costo pari a circa 4 miliardi di euro nel periodo di didattica in presenza tra settembre 2020 e giugno 2021.
Passando alle scuole medie inferiori per garantire la didattica in presenza a tutti gli alunni di prima,seconda e terza media serviranno a nuovo inizio anno scolastico circa 60.000 nuove “classi”.
Passando a una ponderata e meticolosa analisi delle scuole superiori serviranno circa 100.000 aule aggiuntive..
Per quanto concerne i docenti ne serviranno ,tra scuola” media “e scuola “superiore” poco meno di 240.000 docenti ,per un costo pari a 6 miliardi di euro per 10 mesi.
Ovviamente come se non bastasse occorre aggiungere il personale Ata aggiuntivo necessario (soprattutto collaboratori scolastici, per garantire l’igiene e la pulizia dei locali), in misura pari a poco meno di 100.000 unità ,per un costo di 1,8 miliardi di euro per 10 mesi.
Quindi per garantire una adeguata apertura a settembre in presenza,per la scuola, servirebbero circa 14 miliardi di investimento.
Cifra ingente e ovviamente non prevista nel cosiddetto decreto”Rilancio’.
Infatti nel decreto Rilancio per garantire l’apertura in presenza della scuola a settembre e’stata stanziata una misera somma pari a un miliardo e mezzo di euro.
Meno della meta’di quanto e’stato previsto per l’ennesima ,inutile,salvezza della nostra compagnia di bandiera Alitalia(circa tre miardi di euro).
Questo la dice lunga sulla reale considerazione che si ha della scuola nel nostro paese.
Insomma ,ancora una volta il mondo della scuola e’stato maltrattato e poco rispettato,al netto di belle parole e pomposi, e campati in aria , proclami .
E, a prescindere, in due mesi e mezzo neanche con un miracolo si potrebbero ricavare tanti spazi da adibire ad aule e predisporre l’assunzione di un simile esercito di docenti aggiuntivi e personale ATA mancante..
Questa e’la sempice,triste, amarissima realta’.
Non sapendo dove mettere le mani il governo e il ministro se ne sono usciti con una trovata a dir poco bizzarra e grottesca,da film di fantascienta di serie “B”.
Mossa disperata,da dilettanti allo sbaraglio,da ultima spiaggia,secondo la quale per iniziare a settembre la scuola in presenza occorre costruire per ciascun alunno una cabina divisoria in plexiglass.
Per ciascun nostro figlio frequentante la scuola verrebbe costruita una gabbia ad hoc,su misura,a mo’ di acquario,cosi’ da far rimanere i nostri figli in uno stato di quasi apnea,isolati dai compagni e dai docenti.
E come se non bastasse saranno costretti a indossare una visiera per avere il viso completamente coperto e schermato.
Uno scenario da incubo per i nostri figli…
E una colossale presa in giro prospettare per noi genitori l’apertura della scuola in presenza a settembre con questi presupposti …