A Castel Giorgio, durante il consiglio comunale di venerdì 8 maggio, è stata discussa e approvata all’unanimità la mozione presentata dal gruppo consiliare “Con i cittadini per Castel Giorgio” riguardante la vicenda SII-ASM Terni-Umbriadue. “La questione riassumendo il più possibile – spiega il capogruppo, Andrea Corritore – è la seguente: il Comune di Terni, proprietario di ASM che a sua volta detiene il 18% delle quote del SII, per fare cassa vuole vendere tali quote.
Umbriadue, di proprietà di Acea, ha diritto di prelazione e quindi comprerebbe. Ciò significa un importante ingresso di privati nella gestione dell’acqua, di fatto già gestita con logiche privatistiche (ed i cittadini lo sanno bene, visto il continuo aumento delle bollette).
Un principio inammissibile e che apre scenari inquietanti sul modello di conduzione di SII, soprattutto riguardo ai possibili sviluppi che potrebbero esserci riguardo la modifica dello statuto e la scelta delle figure di Amministratore delegato e direttore, sempre nella prospettiva della riforma generale che introdurrà l’AURI, la quale stabilirà le tariffe in base al piano economico del gestore.
Con la nostra mozione chiediamo che il Comune di Castel Giorgio, in base alle sue partecipazioni al capitale del SII si opponga a tale operazione e soprattutto promuova, assieme agli altri comuni che già si sono detti contrari votando documenti simili (e sono tanti) un coordinamento per iniziare a studiare la completa ri-pubblicizzazione dell’acqua. Che, anche in base al referendum del 2011, deve essere un bene di proprietà e di gestione pubblica ed accessibile a tutti. Ringraziamo i consiglieri di maggioranza e di minoranza per aver appoggiato e votato la nostra mozione”.
Di seguito il testo completo:
OGGETTO: mozione consiliare per richiedere il pronunciamento contrario del Comune di Castel Giorgio in merito alla vendita delle quote ASM Terni s.p.a. ad Umbriadue, di proprietà di ACEA s.p.a., con conseguente rischio di preponderanza dell’interesse privato nella gestione idrica Asm quote
• Con la nota prot. n. 173858 del 3/12/2019 ASM Terni s.p.a. chiede di cedere il 15% delle proprie quote detenute in SII s.c.p.a. con un’operazione finalizzata al risanamento finanziario
• L’art. 10, comma 1, del D. Lgs. 17512016, in combinato disposto con I’art. 7, comma 1 dello stesso decreto, prevede che gli atti deliberativi aventi ad oggetto l’alienazione o la costituzione di vincoli su partecipazioni sociali detenute dai comuni siano adottate dal Consiglio Comunale
• Con delibera di giunta n. 392 del 06/12/2019 il Comune di terni ha deciso di autorizzare la soc. ASM TERNI S.p.A. alla cessione del 15% delle proprie azioni detenute nella soc. S.I.I. S.c.p.A. al valore di scambio di almeno € 6.041.000
• Il diritto di prelazione sulle quote da vendere spetta a Umbriadue, che in vari incontri con ASM Terni
• Umbriadue, a sua volta, è di proprietà di Acea, multiutility romana attiva nei servizi idrici e dei rifiuti che dal 2016 detiene il pacchetto completo delle azioni di Umbriadue
• Umbriadue, al termine del passaggio delle quote, passerebbe così al 40% del pacchetto azionario con Ai SM Terni s.p.a. che scenderebbe al 30%. Di fatto, il Comune di Terni che ad oggi è ancora socio di maggioranza del S.I.I. s.c.p.a. (18,92% di quote proprie e 18% di Asm) passerebbe il testimone ad Umbriadue, sancendo una privatizzazione de facto del servizio idrico
• Con il referendum del 12 e 13 giugno 2011, il popolo italiano si è espresso chiaramente contro la privatizzazione o la gestione prevalentemente privatistica dei servizi locali, compresi quelli idrici:
L’acqua è un bene comune, appartenente a tutti gli esseri viventi perché indispensabile alla vita e, in quanto tale, non può e non deve essere assoggettato a interessi privati. L’accesso all’acqua potabile è un diritto umano fondamentale ed inalienabile.
La gestione del servizio idrico in Umbria è dal 2002 in regime misto pubblico/privato e ciò non ha portato vantaggi rispetto ad una gestione esclusivamente pubblica ma ha provocato un aumento costante ed intenso delle tariffe nonché un tassi di dispersione fra i più alti in Italia a causa della mancanza di investimenti
CHIEDE CHE
Il Comune di Castel Giorgio si esprima in maniera contraria, per quanto gli competa e nelle opportune sedi, sull’operazione in questione. Il Comune di Castel Giorgio ribadisca la prevalenza dell’interesse pubblico su quello privato e per questo, assieme agli altri Comuni che già hanno preso posizioni simili riconsideri la possibilità di rendere pubblico il servizio idrico, dando piena attuazione alla volontà popolare espressa nel Referendum del 2011, predisponendo a tal fine uno studio di fattibilità per realizzare tale obiettivo, promuovendo la costituzione di un Forum sull’acqua con la partecipazione delle Associazioni, dei Sindacati, del Comitato Acqua Pubblica e degli altri Comuni della provincia serviti da SII, che dia avvio ad una discussione sul tema della gestione del servizio idrico, nel rispetto della volontà popolare espressa con i referendum del 2011 e dei principi di buona amministrazione della cosa pubblica
Andrea Corritore
Con i cittadini per Castel Giorgio