ORVIETO – A una settimana dalla riapertura delle attività di vendita al dettaglio in tutta Italia, i commercianti del Centro Storico di Orvieto stanno provando a rimettere in moto la macchina economica e turistica del paese… e a Orvieto Scalo cosa succede? Come stanno affrontando questa fase post-lockdown gli esercizi del Borgo? C’è un pensiero che accomuna un pò tutti questi esercenti che operano nella periferia di Orvieto, ed è un pensiero prima di tutto legato alla sicurezza e alla disponibilità verso i clienti, ancora di più dopo un duro colpo come quello inferto dalla pandemia.
Molti di loro hanno dichiarato di non aver imposto aumenti, anzi appena è possibile tendono a fare degli sconti su alcuni prodotti per venire in contro al cliente e inoltre tendono a mantenere un ambiente lavorativo sanificato per la sicurezza loro e dei clienti.
Anna, titolare del negozio di abbigliamento Up & Down in Piazza del Commercio cerca di essere positiva per il futuro anche se, come ovvio, i due mesi di lockdown si sono fatti sentire.
“Il lavoro, ovviamente, con i mesi di chiusura ha subito un duro colpo, io avevo aperto il mio negozio online già mesi prima dell’esplosione del Coronavirus e in qualche modo le vendite sono andate avanti lo stesso – commenta Anna – ma è necessario incrementare anche quelle in negozio. Io ho previsto subito grossi sconti per i miei clienti. Non ho pensato assolutamente ad aumentarli, non sarebbe giusto nei confronti dei clienti anzi, credo proprio sia controproducente”.
Ovviamente per i titolari degli esercizi commerciali il blocco delle attività non solo ha comportato due mesi di mancati introiti ma anche investimenti importanti in dispositivi di sicurezza individuali, sanificatori e pannelli divisori.
“Ho riaperto da circa una settimana e mezza – ha dichiarto Noemi Morelli, titolare della gioielleria AnaGold – e devo dire che il lavoro non manca. Sto investendo molto sul discorso salute con la sanificazione dei locali (gel, pannelli…) e sulla massima qualità e disponibilità da offrire ai clienti, facendo qualche sconto e creando un’elasticità negli orari di negozio in base ad alcune esigenze. Credo di aver seminato bene nei 20 di attività”.
Il discorso sanificazione e disponibilità è una filosofia pienamente sposata anche dalla fisioterapista Sara Giontella, filosofia che permette ai clienti di poter far acquisti, oppure in questo caso sedute fisoterapiche in pieno benessere e sicurezza.
Ivana Ferretti titolare dell’omonimo Atelier, un’attività con 40 anni di esperienza (di cui 20 passati al Borgo) e brand esclusivi qui a Orvieto guarda al futuro con positività anche se, non lo nega, “bisogna continuare ad investire e a fare sacrifici se si vuole ritornare presto alla nostra normalità. Io cerco di essere ottimista e nel mio piccolo, sui nuovi articoli, ho previsto subito degli sconti significativi”.
Ma c’è anche chi, come Cinzia e Antonello, titolari del panificio La Dolce Vita, non hanno mai smesso di lavorare. “Noi non abbiamo mai chiuso – dice Cinzia – un genere alimentare di primaria importanza come il pane serve sempre. Abbiamo cercato però di andare in contro alle esigenze della clientela con le consegne a domicilio investendo anche molto sul web e sulla pubblicità online. E’ anche grazie a questa attività che abbiamo acquisito nuovi clienti”.
Anche attività come i bar, al pari dei ristoranti, hanno indubbiamente accusato un duro colpo con i mesi di lockdown. “Il lavoro sta pian piano ritornando ai ritmi di sempre – spiega Alessandro, proprietario del Bar del Borgo – ma occorre continuare a stare attenti usando tutte le precauzioni possibili. Cosa che faccio praticamente sempre, dopo ogni cliente che entra nel bar, sanificando e facendo rispettare la distanza di sicurezza”.
Un po’ più cauto negli entusiasmi è il titolare del Tony Bar in Piazza del Commercio, il quale ha sottolineato un calo di almeno il 60% del lavoro. “Difficile per noi ripartire come bar di periferia – ha chiosato – prima di tutto per via della paura che ancora serpeggia tra la gente, oltre al grande numero di esrecizi di bar/caffetteria della zona”. In sintesi i commercianti del Borgo di Orvieto Scalo sono in ripresa, ma nonostante i loro sforzi e sacrifici messi in campo, si dichiarano in stato di attesa per quanto riguarda un piano di riqualificazione urbanistica della zona, che soprattutto in un momento storico come quello attuale aumenterebbe l’attrattiva da parte dei clienti. (Valentino Saccà) [suggeriti]
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