di Massimo Gnagnarini
“Il nuovo Piano 2020/22 delle Opere Pubbliche del Comune di Orvieto varato in questi giorni dall’Amministrazione Tardani vale 17 milioni di euro. Nel 2018 valeva 21 milioni di euro. Ma non è questo il punto. Le novità introdotte, oltre all’intercettazione dei fondi straordinari ora disponibili per l’adeguamento antisismico degli edifici scolastici, sono costituite dalla realizzazione di una rotatoria in Via Monte Nibbio, dai lavori di impermeabilizzazione del parcheggio di Via Roma e da un impianto fotovoltaico ad uso del CSM.
Per contro escono da ogni programmazione opere importanti già previste nei Piani precedenti come il restauro e il consolidamento della Chiesa di San Francesco, la riqualificazione della Fortezza Albornoz, il completamento del complesso di San Francesco, sede della Biblioteca, la realizzazione della piscina scoperta, il restauro del complesso San Lorenzo in Vineis, i lavori presso “Il Borgo” di Orvieto Scalo.
Il resto delle opere pubbliche, come si evince dalla seguente tabella comparativa, rimane immutato rispetto a come già programmato in precedenza sia per la prosecuzione delle opere già avviate sia per quelle ancora da implementare: In conclusione lo sforzo programmatorio in questa occasione appare essere stato assai modesto e pure riduttivo almeno rispetto al più recente passato. Nulla di che rispetto all’attesa nuova visione di futuro della città. Ma ciò che rasenta la comicità è aver presentato alla stampa, con somma enfasi, il frutto finale di tale modesto sforzo definendolo lo stesso come il “Piano anticrisi del Comune” a sostegno dell’economia del territorio orvietano ai tempi del Coronovirus. L’informazione istituzionale è una cosa seria e non va somministrata ai media come l’ostia in chiesa la domenica. La prima deve essere comprovata e spiegata, solo la seconda è un atto di fede”.