ORVIETO – Secondo l’Osservatorio AIE sulla crisi Covid-19 per il settore dell’editoria l’emergenza Coronavirus ha significato 18.600 titoli in meno e circa 40 milioni di copie stampate in meno nel 2020. Eppure, loro, i libri, scrigni inesauribili di eseperinze di inchiostro su carta, non ci hanno lasciati soli. Tanto che, in queste settimane si sono letteralmente moltiplicate le iniziative lanciate da giornali e case editrici per darci conforto.
Indubbiamente, quindi, dati alla mano, la ripartenza commerciale in questa fase 2 dell’emergenza sanitaria da covid-19, risulta più broblematica per alcuni settori considerati già a rischio prima del lockdown.
Il mondo dell’editoria era già di per sè vulnerabile, in un momento storico in cui la cultura non è un settore in cui si investe abbastanza e ora più che mai la vendita di libri risulta una sfida continua a questa dura situazione di ripresa economica e lavorativa.
Gianluca Fioravanti è un giovane libraio titolare della Libreria Arcimboldo, luogo di cultura che da circa 5 anni (r)esiste all’interno della comunità degli esercizi commerciali orvietani. Il suo caso può essere eletto ad esempio di passione e perseveranza all’interno di un settore maggiormente esposto ai rischi, in cui giornalmente bisogna essere in grado di reinventarsi e mettersi in gioco, trovando soluzioni continue per poter resistere commercialmente.
“La ripartenza è stata difficile – ha sottolineato Gianluca – la gente è ancora perplessa, siamo in una fase di transito in cui le persone nutrono ancora parecchi timori, anche se le richieste di libri fortunatamente non mancano”. Gianluca sa bene che il mestiere del libraio oggi significa anche lavorare molto con le vendite online per essere in grado al tempo stesso di mantenere in vita la libreria come luogo fisico e dopo la fase 1 dell’emergenza è chiaro che le vendite online richiedono ancora maggior investimento e impegno.
“La crisi dell’editoria legata al mondo dell’usato – ha spiegato il titolare di Arcimboldo – quella che tratto nella mia attività, prevede una crisi a lungo termine quindi per questo motivo bisogna ora investire continuamente in cambiamenti e essere consapevoli che il mestiere di libraio per esigenze può diventare anche un’attività nomade, senza essere per forza di cose radicata fisicamente in un luogo”.
Tramite l’esperienza di Gianluca è possibile rilevare che il mondo dell’editoria, in questo caso legato al mondo dell’usato, deve essere sempre pronto a sfide e cambiamenti e per il territorio di Orvieto le aspettative di una categoria come la sua sono quelle di un turismo italiano più colto rispetto a un turismo di massa dedito al mordi e fuggi. (Valentino Saccà)