“Il vino come luogo”, di questo si parlerà nell’appuntamento in diretta su GoToMeeting sabato 30 maggio dalle ore 16 in occasione di un ciclo di conferenze a cura della Delegazione Fisar L’Aquila. A confrontarsi sull’argomento saranno il geologo Federico Varazi e Andrea Posani enologo e formatore Fisar.
Per partecipare è necessario richiedere le credenziali di contatto a Paola Porcari (referente Fisar L’Aquila) al numero 3388511783.
Fino a qualche decennio fa alla base della viticoltura c’era la vite come centro esclusivo dell’attenzione. Il terreno era visto semplicemente come mezzo inerte per fornire l’acqua e i nutrienti necessari per la crescita della pianta. Anche la celebre citazione di Galileo Galilei, “Altro il vino non è se non la luce del sole mescolata con l’umido della vite”, sembra dimenticare il valore primario del terreno, del suolo.
Solo oggi i vigneti sono visti come veri agroecosistemi con molti fattori che “lavorano” insieme in cui la vite è solo uno di essi. Ed è opinione ormai acquisita che le caratteristiche di un vino siano influenzate in maniera determinante da un insieme di più fattori naturali.
La composizione del substrato e del suolo, le caratteristiche geomorfologiche e il clima oltre che dal tipo di vitigno, dal metodo di coltivazione, di produzione e di conservazione. Ciascuno di questi elementi ha un suo effetto decisivo nelle fasi di “vitificazione” e “vinificazione” e la loro somma, non algebrica, conferisce tipicità e unicità al vino e al suo “luogo”.
Il fattore più importante, che influenza anche buona parte degli altri, è la natura geologica del luogo. Oltre a determinare il tipo di terreno, il contenuto minerale, la sua struttura, il contenuto d’acqua, la disponibilità di nutrienti, essa influenza la morfologia del paesaggio e insieme il microclima, le tecniche di coltivazione e la stessa disposizione dei vigneti. La geologia del terreno è un fattore così decisivo da determinare le diversità non solo in ambito regionale, ma addirittura fra vigne limitrofe e con stesse tipologie di vitigni. Il caso del territorio orvietano, un viaggio nel tempo fino a tornare ai popoli etruschi ma anche un viaggio nello spazio di antichi mari di milioni di anni fa, è emblematico.