Continua a colpi di “freccette” e hashtag il botta e risposta tra il sindaco Tardani e gli esponenti del Pd in consiglio comunale Mescolini e Giovannini sulle condizioni della sanità orvietana, in particolare circa la funzionalità del Santa Maria della Stella. Al post diffuso dal primo cittadino di Orvieto nella serata di mercoledì 13 maggio, replica la consigliera Mescolini.
“È inaccettabile che il nostro Sindaco continui ad utilizzare il profilo Facebook collegato a quello del Comune di Orvieto (dunque possiamo quantomeno affermare “istituzionale”) per diffondere dichiarazioni la cui finalità è solo quella di denigrare sul piano personale chi, nel rispetto del proprio ruolo istituzionale, porta in evidenza criticità che hanno un impatto importante sulla vita di tutti noi”, esordisce così la consigliera Mescolini.
“Si permette di definire “Deliranti e sconclusionate” le nostre azioni, che sono ben altro da “prese di posizioni”, con il tentativo di ridurle a mere polemiche politiche – dice – Abbiamo presentato e depositato atti, argomentando ciò che si tentava di portare all’attenzione del Sindaco e del Consiglio Comunale. Rimandiamo al mittente dunque gli aggettivi (s)qualificativi assegnati ricordando che in un suo post, sempre riguardo alla situazione del nostro nosocomio a cui già da tempo si chiedevano chiarimenti e che sta scatenando la sua ira funesta, il 20 aprile si leggeva “Sanificate sale operatorie e terapia intensiva. La USL: l’attività può riprendere” mentre sempre in un post, più recente e sempre perché c’è qualcuno che agisce in stato di “confusione mentale” e pone all’attenzione una situazione diversa da quella enunciata, il 10 maggio conferma che l’ospedale funziona solo per l’emergenza. Nel frattempo, si leggono e apprendono notizie di pazienti trasferiti in altri ospedali”.
“Ancora per quanto dovremmo accontentarci di risposte che si esauriscono in un “tutta colpa del passato quando amministrava il centro sinistra” che poi di fatto risposte non sono, semmai iniziano ad essere giustificazioni. Che gli errori ci sono stati è ben noto a tutti, sfidiamo chiunque a non commetterli. Ma ha oramai vinto le elezioni, sarà dunque arrivato il momento dei fatti visto che poi se i cittadini hanno scelto Lei vuol dire che è da Lei che questi fatti vorrebbero vederli concretizzare. Poi faccia attenzione perché nel passato, non troppo lontano, ritroviamo anche Lei con incarichi apicali durante la giunta Concina. Sfuggono alla memoria le sue gesta nelle “grandi battaglie” per l’ospedale di Orvieto.
“Rancore ed odio politico” poi ci renderebbero inabili di leggere e comprendere i tanti comunicati stampa da Lei diramati. Rancore e odio semmai si intravedono e percepiscono dalle Sue parole non dalle nostre! Ma qui la domanda però è un’altra: tra tutti i comunicati (post facebook in realtà), dirette e video non sarebbe stato forse più corretto, istituzionalmente parlando, rispondere per iscritto alle domande che con i mezzi garantiti dalla nostra democrazia le sono state poste? Invece di soprassedere al ruolo dei Consiglieri e ai diritti a loro conferiti? O forse il coronavirus permette anche l’autocrazia?”
“Riguardo al contributo politico, caro Sindaco ci risiamo – sottolinea Mescolini – Un’interrogazione non offre un’occasione per analizzare, verificare la situazione posta all’attenzione considerato che a questa andrebbe data risposta? Oppure le iniziative dei consiglieri, previste e sancite dal nostro sistema democratico, sono state pensate solo per far guadagnare un po’ di visibilità all’eletto di turno? Inoltre Le ricordiamo che le nostre proposte sono state bocciate da Lei e la sua maggioranza o tutt’al più ci avete concesso un’astensione. Le altre le troverà al prossimo consiglio comunale come da prassi”.
“Per ultimo, ma non di certo per importanza Le annunciamo Sindaco che né le sue accuse, né i suoi tentativi di mistificare la realtà dei fatti mettendoci in bocca cose mai dette né i like che ogni giorno si guadagna attraverso post che supponiamo non scriva lei ma il suo staff pagato con i soldi di noi cittadini, non ci intimoriscono e continueremo nella nostra azione. Perché noi in letargo non ci siamo mai stati e andati, perché, mi dispiace per Lei, i cittadini orvietani hanno designato anche noi come componenti del Consiglio Comunale e quindi relegato ai diritti e doveri che il ruolo di consiglieri ci ascrive.
La consigliera termina il suo lungo post ricordando l’Art. 13 secondo cui “La minoranza o le minoranze consiliari, formatesi a seguito del risultato elettorale o a seguito di modificazione della composizione del consiglio e/o dei gruppi, hanno diritto a svolgere la propria attività di indirizzo, stimolo, controllo e denuncia e devono potere contare sull’adeguato supporto delle strutture dell’ente al fine di potere svolgere al meglio la propria attività”. [suggeriti]