Credits fotografici e testo di Giorgia Negrini @leggere_e_rileggere
Le mille luci di New York di Jay Mc Inerney, tradotto da Marisa Caramella edito da Bompani è un romanzo che mi ha portato con la fantasia nella Grande mela degli anni Ottanta, una città affascinante, ricca di bellezze e contraddizioni.
La guida di questo mio viaggio è il protagonista della storia, un insolito eroe senza nome che si trova improvvisamente solo e disoccupato. Prima del licenziamento è stato giornalista per una rivista chic di New York, ma le sue continue incomprensioni con il capo, lo hanno portato alla frustrazione e all’insoddisfazione più totale.
“La luce dell’est sfiora la vasta superficie dell’Hudson. Guardi bene dove metti i piedi, quando ti avvicini all’estremità del molo in rovina. Non sei sicuro del tuo equilibrio e ci sono buchi attraverso i quali si vede l’acqua nera, fetida. Osservi il solenne avanzare di una chiazza di nettezza urbana, avvolta da una nuvola di gabbiano stridenti, diretta in alto mare. Eccoti qua di nuovo. Incasinato di brutto e senza un posto dove andare.”
La causa scatenante del suo malessere e della sua depressione è però da attribuire all’abbandono da parte della moglie Amanda, una bellissima modella che lo ha lasciato senza spiegazioni. Una figura idealizzata durante la fase d’innamoramento e del matrimonio finito male. Il protagonista non accetta di essere stato scaricato e cerca di colmare il vuoto con sniffate di cocaina e gesti spericolati.
Il libro d’esordio di Mc Inerney è un bel racconto sul dolore che può provocare un abbandono amoroso e sulla difficoltà di ritrovare se stessi quando sembra tutto perduto. Il protagonista è attuale, moderno e pieno di insicurezze, alla continua ricerca di testare i propri limiti. La sua vita spericolata notturna, tra gente famosa e locali alla moda non si concilia con un impiego che lo inchioda alla scrivania dalla mattina alla sera. Come la città in cui vive, è una figura che non si dimentica.
La bellezza di questo libro va poi, a mio avviso, attribuita alla scrittura di Mc Inerney, snella, veloce, mai banale e senza fronzoli e molto diretta che risulta concitata e imprevedibile fin dalle prime pagine e che in alcuni tratti, si rivela fin commovente. Il suo romanzo è brillante come le luci della New York del titolo.
Leggere e Rileggere è il blog in cui Giorgia Negrini legge, recensisce e parla di libri e librerie. Con i suoi profili Istagram e dalla pagina Facebook facendoci innamorare della lettura con splendide immagini e stories. Booklover, bookeater dice di lei “Leggere è da sempre la mia grande passione, laureata in Lingue e Letterature Straniere, mi piace condividere con altri questo mio amore per la lettura”. Seguila sul suo blog Leggere e Rileggere sul suo profilo Instagram @leggere_e_rileggere e sulla Pagina Facebook @leggereerileggere. Tra le sue collaborazioni Radio Latte e Miele e la citazione nella rubrica Instantanee su Corriere La Lettura. Ha fatto parte dei 300 Lettori della Giuria del Premio campiello 2019.
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