Riceviamo e pubblichiamo:
“In merito alle recenti comunicazioni, istituzionali e politiche, relative al Pronto soccorso dell’ospedale di Acquapendente, la Asl ritiene doveroso intervenire con le seguenti precisazioni. L’ospedale di Acquapendente, come più volte reiterato in tutte le sedi opportune, è parte integrante della rete ospedaliera della provincia di Viterbo. Dal 2016 a oggi, attraverso il contributo prezioso dell’unità operativa coordinamento clinico e di numerosi professionisti sanitari, e in attuazione di una precisa azione di qualificazione della struttura, l’ospedale è stato potenziato attraverso un incremento sensibile dell’attività ambulatoriale e chirurgica. In particolare, le prestazioni chirurgiche sono garantite anche attraverso la presenza continua di anestesisti che ne assicurano tutti i livelli di sicurezza. L’ospedale di Acquapendente, attraverso il Pronto soccorso, è anche parte integrante della rete dell’emergenza provinciale.
Il suo funzionamento è strettamente collegato all’applicazione di un protocollo clinico che definisce, in maniera capillare, i ruoli, le competenze, i percorsi e le diverse tipologie di presa in carico del paziente, a seconda del livello di emergenza-urgenza che può presentarsi all’interno della struttura. Il protocollo prevede l’intervento del personale Ares 118, anestesista compreso, in modo tale da fornire la migliore, la più sicura e la più veloce assistenza (tramite il servizio di elisoccorso) dei casi più complessi, con la previsione del trasferimento del paziente presso il DEA di riferimento: l’ospedale di Belcolle. Tale protocollo è stato, a più riprese, condiviso con tutti i portatori di interesse a livello istituzionale.
Il caso, che si è verificato lo scorso 12 di aprile, testimonia la corretta applicazione delle procedure previste, attraverso l’intervento di tutti i soggetti competenti. A dimostrazione di quanto appena sostenuto, la Asl comunica che oggi il paziente, soccorso presso l’ospedale di Acquapendente lo scorso 12 di aprile, a distanza di tre giorni è stato dimesso in buone condizioni dalla Terapia intensiva di Belcolle e trasferito in un’altra unità operativa, affinché possa proseguire il periodo di convalescenza con le migliori cure del caso. L’Azienda, in questo momento di emergenza, confermando la consueta disponibilità al confronto e alla corretta informazione rispetto ai protocolli e ai percorsi adottati, richiama i soggetti, istituzionalmente e politicamente preposti, ad assumere un atteggiamento consapevole e rispondente al senso di responsabilità che una situazione così straordinaria richiede a tutti i livelli.
La Asl di Viterbo, come tutte le aziende del Servizio sanitario regionale e nazionale, è impegnata da settimane, nell’ottimizzazione, nell’utilizzo appropriato delle risorse e nel potenziamento, in particolare, di quelle strutture COVID-19, come la Terapie intensiva e sub intensiva, che richiedono effettivamente la presenza costante, 24 ore su 24, di personale altamente qualificato e specializzato. In questo quadro complessivo di ridefinizione e rimodulazione delle attività e dei servizi, l’ospedale di Acquapendente continua a svolgere un ruolo significativo all’interno della rete ospedaliera aziendale, garantendo tutti i livelli di sicurezza previsti, per i cittadini e per gli operatori. Rappresentare una realtà diversa, significa disorientare l’utenza che, invece, ha bisogno di riferimenti ed informazioni certi e attendibili. In questi giorni ancora di più”.