Nel corso del question time del consiglio comunale svoltosi per la prima volta in modalità telematica è stato affrontato l’argomento riguardante l’impianto per la telefonia mobile di piazza della Pace a Orvieto scalo. A chiedere spiegazioni al sindaco è stata la consigliera di Progetto Orvieto Beatrice Casasole. “Poiché ad Orvieto Scalo abbiamo visto che sono state installate antenne 5G – ha detto – vorrei sapere quali strumenti si possono adottare e quali no, e quali notizie e maggiori garanzie scientifiche si possono all’opinione pubblica”.
“Sulla stazione radiomobile di piazza della Pace al momento interessata dal 5G – ha spiegato Tardani – il gestore Tim ha chiesto a novembre 2019 l’implementazione tecnologica dei sistemi Umts e Lte delle tre antenne poste sulla stazione radio base per rete di telefonia mobile posta in quel sito e l’inserimento della tecnologia 5G. Sull’istanza, Arpa Umbria, ha dato un primo parere negativo perché la diffusione del campo elettromagnetico superava i limiti di legge presso un edificio prossimo all’impianto. Successivamente – ha aggiunto il primo cittadino – Tim ha presentato un nuovo progetto, depotenziando il settore che dava problemi nella precedente configurazione, ottenendo il parere favorevole alla modifica. L’impianto TIM è stato attivato e collaudato come richiesto dalle prescrizioni Arpa ed è quindi funzionante in modalità statica ovvero con potenze analoghe al 4G. L’Amministrazione Comunale non ha autorizzato nulla. C’era un impianto già attivo per il quale i gestori possono chiedere di effettuare manutenzioni, implementazioni e migliorie tecnologiche”.
Lo stesso argomento è stato affrontato anche dal consigliere Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”). “Ricordo al Sindaco che il ruolo delle minoranze è un ruolo istituzionale, un ruolo attivo che intendiamo esercitare in modo molto serio. Non possiamo attendere che il Sindaco ci convochi per esercitare le nostre prerogative – ha puntualizzato – In merito alla questione del 5G, che preoccupa molto i cittadini, prendiamo atto che non è attivato, ma sarebbe stato più prudente non procedere con autorizzazioni. Propongo di proclamare il nostro territorio comunale ‘Libero dal 5G’ fino a che non siano chiariti quali problemi possono derivare per la salute pubblica”.
“Non ritengo di dichiarare il nostro Comune Free 5G – ha risposto il sindaco Tardani – considerato che non ci sono ancora elementi per confermarne o per smentirne la pericolosità. D’altronde l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Istituto Superiore della Sanità e il Ministero della Salute non hanno dato indicazioni sulla pericolosità di questi nuovi impianti che, come comunicato da ARPA, attiveranno le frequenze nel 2022. Avremo quindi tutto il tempo di valutare e affrontare le problematiche. Di certo posso dire che l’Amministrazione Comunale non autorizzerà l’installazione di nuovi impianti. Questo è un tema che richiede sicuramente valutazioni, se necessario anche con una Commissione di studio, ma in questa fase occorre osservare tutto con lucidità senza farsi prendere dai timori delle notizie che ascoltiamo, spesso contrastanti tra di loro. Questa ritengo che sia la migliore modalità di azione di un buon amministratore”.
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