Venerdì 10 aprile, si terrà la prima seduta del Consiglio Comunale di Orvieto in via telematica. In questo periodo di emergenza sanitaria di portata spaventosa, non solo per il nostro Paese ma per il Mondo intero, il gruppo consiliare del Partito Democratico di Orvieto si fa promotore, in stretta collaborazione con le altre forze di minoranza, di una serie di iniziative volte ad evidenziare e superare le criticità correlate alla gestione del contenimento del contagio da Coronavirus, nonché delle ricadute economico-sociali dell’emergenza.
La nostra azione non è volta ad attribuire responsabilità o ad imputare colpe. Siamo ben coscienti del contesto in cui tutti, a vario livello e titolo, siamo chiamati ad agire. Per questo ci sentiamo di sostenere tutto il personale del Comune di Orvieto, gli operatori sanitari , la protezione civile e tutti coloro che in questo momento svolgono la propria attività a supporto della comunità. Tuttavia non possiamo neanche esimerci dal ruolo che i cittadini ci hanno assegnato e che, oggi più di ieri, si deve manifestare nella capacità di rappresentare i bisogni e le necessità della nostra comunità, adottando ogni mezzo affinché essi possano essere rappresentati e attenzionati.
Il nostro Ospedale: Qual è la situazione?
A fronte di una situazione sanitaria ancora non ben delineata abbiamo presentato una interrogazione riguardo alla operatività del nostro nosocomio. L’ospedale Santa Maria della Stella è stato interessato da una serie di casi positivi al COVID-19 che hanno determinato la chiusura dei reparti di Chirurgia e Ortopedia e l’attivazione delle procedure di sanificazione degli ambienti. Ulteriori casi sono stati tuttavia registrati. Ad oggi sappiamo che i cinque posti di terapia intensiva sono tutti occupati da malati COVID. Questa parziale riconversione in covid hospital però sta pregiudicando il pieno funzionamento del presidio e la sua capacità di poter intervenire per emergenze – urgenze non correlate al coronavirus.
Nella nostra interrogazione chiediamo al Sindaco, quale massima autorità sanitaria locale:
- Quale sia l’attuale organizzazione dell’Ospedale di Orvieto: quali reparti sino attivi ed in grado di operare anche per trattare d’urgenza eventuali patologie;
- Se al momento vi siano reparti inattivi e le cause di tale inattività;
- Se la Regione abbia pensato ad un piano organizzativo per implementare i posti in terapia intensiva nel nosocomio di Orvieto così da garantire il trattamento di emergenze- urgenze;
- Quali misure siano in atto per evitare ulteriori contagi sia del personale sanitario che tra i pazienti
Non essendo stata accolta la nostra richiesta di integrazione dell’ordine del giorno per il prossimo Consiglio, benché vi fossero i termini, abbiamo deciso di richiedere una risposta scritta. Contestualmente i nostri rappresentanti in Consiglio Regionale hanno già depositato un’analoga interrogazione. Ci aspettiamo di ricevere a breve una risposta. Dall’emergenza sanitaria all’emergenza economica e sociale. Il Coronavirus non è solo un’emergenza sanitaria. Le ricadute economiche che esso sta determinando e determinerà ne rappresentano l’altra drammatica faccia.
Abbiamo ad oggi presentato due mozioni con le nostre prime proposte indirizzate ad individuare interventi e modalità per fronteggiare la crisi economica e sociale che dovremmo affrontare. Il 26 febbraio abbiamo depositato una mozione con la quale proponiamo di attivare la Consulta Comunale per lo Sviluppo Economico. Un organismo già in essere che dispone di un regolamento comunale nel quale si prevede la partecipazione dei rappresentanti di tutte le categorie professionali, i membri della Giunta e del consiglio comunale, di maggioranza e di minoranza.
Crediamo sia non procrastinabile e di vitale importanza per il nostro tessuto economico-produttivo l’attivazione di una cabina di regia in grado di raccogliere istanze per costruire insieme interventi di mitigazione delle conseguenze di questa imponente crisi.
I decreti (Cura Italia e Liquidità) e quelli che sono in fase di preparazione per la semplificazione delle procedure amministrative e per gli investimenti stanno introducendo importanti misure per affrontare l’emergenza sanitaria e economica. Ora c’è bisogno di predisporre gli uffici comunali per la loro piena implementazione e per la messa a punto di ulteriori interventi su base regionale e locale.
L’altra proposta riguarda le garanzie salariali per la categoria degli Educatori ed Operatori sociali impegnati nei servizi di competenza dei Comuni della Zona Sociale n.12. Il lock down imposto dai recenti Dpcm ha determinato la chiusura o il pesante ridimensionamento temporaneo dei servizi educativi e socio – assistenziali facendo emergere la già precaria situazione lavorativa di queste figure professionali.
Riteniamo importante dunque sostenere l’azione che le rappresentanze sindacali hanno già avviato, affinché siano assicurate agli operatori sociali le medesime tutele professionali e salariali garantite al pubblico impiego. Dobbiamo infatti evidenziare che sebbene i servizi sociali di competenza dei comuni vengono erogati tramite gare d’appalto, le figure di cui ci si avvale rispondono in ultima istanza agli enti pubblici. Chiediamo l’integrazione della Cassa integrazione con le risorse già previste a bilancio per garantire il pieno reddito come previsto dall’articolo 48 comma 2 del decreto cura Italia. Questo un altro impegno che se assunto darebbe una risposta concreta a più di 100 persone e le loro rispettive famiglie. [suggeriti]
Gruppo Consiliare PD
Martina Mescolini
Federico Giovannini