E’ un’interrogazione a risposta scritta quella che i consiglieri dell’Opposizione Franco Raimondo Barbabella (Prima gli Orvietani), Cristina Croce (Siamo Orvieto), Martina Mescolini, Federico Giovannini (Pd), Giuseppe Germani (Orvieto Civica e Riformista) hanno sottoposto al sindaco Tardani in merito all’erogazione del finanziamento agevolato alle piccole aziende.
Di seguito il testo dell’interrogazione:
“Sul sito web di CRO, gruppo BPB, fino a martedì 21 aprile nel documento che illustrava la possibilità di finanziamento a favore delle piccole e medie imprese fino all’occorrenza massima di euro 25.000,00 previsto dal decreto liquidità ad un certo punto si poteva leggere: “Resta ferma l’autonoma discrezionalità decisionale della Banca in merito alla concessione del Finanziamento e la verifica del possesso dei requisiti previsti dalla norma”.
La seconda parte della frase citata era logica e indiscutibile, ma la prima risultava incomprensibile sia con riferimento alla legge (D.L. 8 aprile 2020 n. 23 all’art.13, lett. m, ultimo capoverso) che alle dichiarazioni del Presidente ABI Antonio Patuelli (TGCom24), tralasciando il dovere generale e particolare del sistema del credito di venire incontro ai bisogni delle aziende che richiedono facilitazione e tempi brevi.
Dice infatti la legge che “in favore di tali soggetti beneficiari l’intervento del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese è concesso automaticamente, gratuitamente e senza valutazione…”. Insomma, come pare evidente, nessuna autonoma discrezionalità decisionale al di fuori della giusta e normale regolarità della documentazione. Ha dichiarato il Presidente Patuelli: “se si portano le carte che il D.L. impone e si completa la domanda, in una giornata si ottengono i finanziamenti richiesti …”. Perché dunque introdurre quell’avviso di autonoma discrezionalità?
Stamane poi (mercoledì 22 aprile, ndr) quella frase non si poteva più leggere, e compariva però il seguente avviso a scomparsa rapida: “…le richieste di accesso a nuovi finanziamenti fino a 25.000 euro garantiti al 100% dal Fondo centrale di garanzia, previsti dal Decreto-legge n. 23 dell’8 aprile 2020, hanno superato il plafond messo a disposizione dalla Banca. Pertanto, al momento, non possiamo accogliere ulteriori domande”. Francamente si rimane perplessi e si stenta a capire.
La domanda. Di qui la richiesta di intervenire presso gli organi dirigenti della Cassa, e se del caso anche della BPB, in quanto per la carica istituzionalmente interprete in linea diretta degli interessi generali della città e in linea indiretta di quelli dell’intero territorio insieme agli altri sindaci, per sapere:
· quali sono le ragioni di quelli che appaiono atti non comprensibili;
· se e quando la Cassa/BPB intende ripristinare il servizio citato secondo quanto stabilito dalla legge;
· se la Cassa/BPB, al di là di questo stesso servizio, in qual modo intende ulteriormente promuovere una politica del credito facilitante per le imprese del territorio particolarmente in questo periodo.
La preghiamo di fornire a quanto richiesto risposta scritta con la celerità possibile vista l’importanza dell’argomento.