Credits fotografici e testo di Giorgia Negrini @leggere_e_rileggere
“Ho amato questo libro dal momento in cui l’ho pensato. Scriverlo è stato un viaggio intenso, lungo, fatto di interi pomeriggi d’inverno chiuso in casa con il cuore in apnea dentro le parole. Spero vi sia piaciuto. Questa volta lo spero davvero tanto”
Queste sono le parole che Marco Marsullo scrive nei ringraziamenti conclusivi del suo romanzo “L’anno in cui imparai a leggere” edito da Einaudi. Ho scelto di metterle in evidenza perché riassumono perfettamente lo spirito di un libro che ho apprezzato molto e che mi ha aiutata a distrarmi nei momenti in cui la mia mente tendeva a perdersi in pensieri tristi legati a questo periodo surreale.
Questa storia è una coccola, un abbraccio, un regalo. Lorenzo, Niccolò e Adrès mi hanno fatto sorridere, commuovere e riflettere sull’importanza dei gesti d’amore verso i nostri cari. Loro tre sono i miei moschettieri, la loro famiglia improvvisata mi letteralmente conquistata.
Lorenzo è un bambino che guarda il mondo con gli occhi dell’innocenza e che riesce ad insegnare agli quanto sia importante aiutarsi l’uno con l’altro contro le avversità che ci circondano.
Niccolò accanto a lui scopre il significato di felicità e arriva ad amarlo ogni giorno di più. Accanto a lui ride come non faceva da tempo, si arrabbia e tira fuori la parte migliore di sé perché capisce che: “I bambini quando ti regalano un metro, te ne chiedono in cambio due. A differenza dei cuccioli delle altre specie non basta farli giocare e fargli le coccole. Devi dargli ogni cosa, la leggerezza e l’intensità, la serietà e la sincerità più grande che puoi. Tutto ciò che non sei mai riuscito neanche a dare a te stesso.”
Andrès arriva dall’Argentina con i suoi riccioli scompigliati e la sua chitarra ed è il padre naturale di Lorenzo, ma non lo ha mai conosciuto prima. Apparentemente rozzo e superficiale, nel corso del libro però si rivela generoso e affettuoso e diventa lentamente un genitore innamorato del figlio e per Niccolò : “l’amico rompicoglioni che tutti criticano alle spalle, ma il primo che chiamano quando hanno bisogno di aiuto. Eterno equilibrio tra l’amore e l’odio, il bene e il male, la risata e la risata inopportuna.”
L’anno in cui imparai a leggere, per rispondere all’autore, mi è piaciuto molto anzi moltissimo e credo non possa essere diversamente, perché arriva dritto al cuore e ti lascia una sensazione di positività che vorresti tenere stretta a lungo.
Leggere e Rileggere è il blog in cui Giorgia Negrini legge, recensisce e parla di libri e librerie. Con i suoi profili Istagram e dalla pagina Facebook facendoci innamorare della lettura con splendide immagini e stories. Booklover, bookeater dice di lei “Leggere è da sempre la mia grande passione, laureata in Lingue e Letterature Straniere, mi piace condividere con altri questo mio amore per la lettura”. Seguila sul suo blog Leggere e Rileggere sul suo profilo Instagram @leggere_e_rileggere e sulla Pagina Facebook @leggereerileggere. Tra le sue collaborazioni Radio Latte e Miele e la citazione nella rubrica Instantanee su Corriere La Lettura. Ha fatto parte dei 300 Lettori della Giuria del Premio campiello 2019.
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