A Porano un altro pezzo di patrimonio pubblico rischia di essere venduto al “peggior offerente”. Coerentemente, purtroppo, con quanto praticato dalle amministrazioni locali negli ultimi dieci anni, delle quali l’attuale rappresenta la continuità politica, questa volta oggetto della (s)vendita sarà lo scuolabus di proprietà comunale.
In cuor nostro ci auguriamo che l’asta vada deserta, per tutta una serie di motivazioni che in questa sede illustreremo nel dettaglio, seppure consapevoli che qualche azienda, magari già “alla finestra”, difficilmente si lascerà scappare un’offerta decisamente vantaggiosa, se vista unicamente come un investimento, e non come – a nostro avviso – una vera e propria privazione nei confronti dei cittadini di Porano, di un mezzo acquistato a suo tempo con sacrificio dall’ente locale.
Agli aspetti meramente tecnici ed economici si aggiungono poi anche altri elementi, per i quali a nostro avviso non è stato praticato nemmeno il buon senso, quando invece oggi si vorrebbe magari far passare questa operazione come una “normale” azione amministrativa in cerca di fondi per far quadrare i bilanci.
Andiamo per ordine, ricapitolando per sommi capi la cronaca degli eventi:
– nel 2006 il Comune di Porano acquistò lo Scuolabus stipulando un mutuo, rispetto al quale ad oggi il debito residuo dell’ente ammonta ad € 46.621,66. La scadenza dei pagamenti delle rate è prevista per il 31.12.2026
– con D.G.C. n. 38 del 19.06.2019 la Giunta invitava il Responsabile a provvedere per l’affidamento esterno del servizio Scuolabus, limitatamente all’anno scolastico 2019/2020;
– con determinazione n. 151 del 24.07.2019, si provvedeva all’affidamento sul MEPA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) previa acquisizione di preventivi, per ottenere il servizio alle condizioni di mercato più vantaggiose;
– entro il termine stabilito, al Comune di Porano giungeva una sola offerta, con un ribasso percentuale del 0,01% (!!!!!) sull’importo fissato di € 37.100,00, ovvero per € 36.699,00 oltre Iva;
– con Det. Area amministrativa n. 41 del 09.09.2019 si provvedeva quindi all’aggiudicazione;
– per l’espletamento del servizio, la ditta aggiudicataria assumeva come autista un consigliere comunale in carica, eletto nella lista di maggioranza a Maggio 2019;
– con D.G.C. n. 89 del 20-12-2019 la Giunta deliberava l’alienazione dello Scuolabus al valore di € 8.500,00, secondo la perizia di stima dell’ufficio tecnico;
– con l’Avviso Pubblico del 25-02-2020 il Comune di Porano ha messo in vendita lo Scuolabus di proprietà comunale, ponendo la base d’asta ad € 8.5000,00 (!!!!!)
– il termine di presentazione delle offerte è domani, 10.04.2020.
Le nostre considerazioni:
– prima di vendere un bene di proprietà pubblica, per altro ancora oggi oggetto di un mutuo da onorare, se l’amministrazione comunale di Porano si fosse confrontata con l’opposizione, a nostro avviso avrebbe dato prova di maggiore senso di responsabilità nei confronti di tutti i poranesi. Purtroppo così non è stato;
– la cifra posta a base d’asta, per quanto soggetta a rialzo, non consentirà mai al Comune di Porano di incassare una cifra “significativa”;
– tra le principali motivazioni richiamate negli atti formali per motivare l’esternalizzazione del servizio scuolabus 2019/2020, c’è l’iscrizione di un numero maggiore di studenti rispetto alla capienza dello scuolabus di proprietà comunale. Di certo, nel momento in cui si è deciso di mettere all’asta il mezzo, non si è presa minimamente in considerazione l’ipotesi di tenerlo “a riposo” per il medesimo breve periodo, garantendone magari la manutenzione minima. Se ne sarebbe potuta conservare quantomeno la proprietà, ma evidentemente non c’erano le intenzioni.
– le normative vigenti, in particolare il TUOEL (Testo Unico dell’Ordinamento degli Enti Locali) nonché recenti pronunciamenti di alcuni T.A.R., chiariscono la sussistenza o meno di un potenziale conflitto di interesse di un consigliere comunale, relativamente all’aggiudicazione di una gara bandita da un Comune, anche per conto di società che gestiscono servizi in appalto diretto dall’ente. Relativamente al caso specifico di Porano, richiamate le suddette normative, per quanto risulti regolare e legittima l’assunzione da parte dalla ditta del servizio scuolabus del consigliere comunale in questione – persona per altro stimata anche per il suo impegno nel sociale – a nostro avviso, buon senso avrebbe voluto da parte di quest’ultimo dimettersi in ogni caso dalla carica di consigliere. Lo diciamo pubblicamente, proprio perché troppo spesso nelle piccole comunità, dove inevitabilmente ci si conosce un po’ tutti, chi non bada la sostanza e “vive” di polemiche pretestuose, tende a trasformare le “questioni politiche” in “questioni personali”. Non è questo il caso, non è questo il piano della discussione che vogliamo fare. Pur rinnovando tutta la nostra stima nei confronti della persona, le sue dimissioni da consigliere sarebbero state un semplice atto di buon senso e a scanso di qualsiasi equivoco.
Ovunque, si stanno vivendo mesi difficili a causa della nota emergenza da coronavirus, e in tutta onestà non ci sentiamo proprio di invidiare la posizione di un Sindaco, sul quale oggi gravano più che mai oneri e onori della gestione di una comunità.
Ma l’azione amministrativa deve procedere ugualmente, e pensiamo che l’emergenza sanitaria, in tutta la sua complessità, ci abbia già insegnato in generale quale sia l’importanza di mantenere (e di riappropriarsi) della gestione pubblica di beni e servizi. Non certo di venderli.
Fonte: Gruppo Consiliare “Alternativa per Porano”