La decisione con cui il TAR del Lazio ha dichiarato la cessazione della materia del contendere e l’improcedibilità per sopravvenuto difetto del ricorso, riguardante il decreto di esproprio per il Giardino Storico del Castello di Torre Alfina, non è stata una sorpresa.
C’è stato un ritardo nell’acquisizione del parere di compatibilità urbanistica, che è arrivato successivamente all’avvio della procedura di esproprio, ed in presenza di un ricorso da parte del curatore fallimentare, lo stesso Comune ha esercitato l’autotutela annullando il solo decreto, senza peraltro coinvolgere le valutazioni e le scelte di merito operate dall’Amministrazione Comunale, le quali dunque rimangono ferme.
Il Giardino Storico impone oggi un’opera di restauro a causa dei lunghi anni di inutilizzo che lo rendono attualmente non immediatamente fruibile. Il Comune sta intanto portando avanti la progettazione necessaria per attrezzare adeguatamente anche le aree circostanti. I programmi dell’Amministrazione Comunale vanno avanti senza interruzioni, nella convinzione che un intervento su questi beni sia un investimento non solo per Torre Alfina ma per tutto il territorio circostante.
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