Ormai da tre settimane tutte le attività che riguardano la cultura, o comunque riunioni di qualsiasi tipo in un unico luogo con tanti presenti, sono state giustamente vietate da un apposito decreto del presidente del Consiglio dei Ministri. “Insieme all’intero Consiglio Direttivo dell’Istituto Storico Artistico Orvietano ci dispiace aver dovuto interrompere per il momento le nostre attività che per quest’Anno Accademico avevano proprio disegnato una serie di argomenti che si intrecciavano fortemente uno con/dentro l’altro.
Ma questo non vuol dire che gli appuntamenti verranno totalmente eliminati”, afferma il presidente, l’architetto Raffaele Davanzo nell’aggiungere che “Cercheremo – purtroppo non sappiamo bene a partire da quando, dal momento che la evoluzione di questo terribile momento storico non è per niente chiara – di recuperare qualcosa alla fine dei mesi di maggio e di giugno. E purtroppo non sappiamo ancora se potrà essere tenuta la Giornata di Studi sulla Ceramica, riguardante il centrale tema tecnico e tecnologico de La Bottega e gli Strumenti del Vasaio perché, anche se mancano solo due mesi a quel famoso 6 giugno, la sensazione è quella di vedere una lontana montagna in mezzo ad una fitta nebbia”.
Venerdì 27 marzo, intanto, non potrà essere tenuta la conferenza del fisico Danilo Giulietti su tutti i significati dell’Infinito: dalla metafisica alla fisica alla poesia all’arte. “Ma – promette Davanzo – cercheremo di non ingabbiarlo più questo Infinito, che deve invece liberarsi nell’aria e far tornare tutto come era prima, e anche in una condizione spiritualmente e umanamente migliore. Non sarà la Fine, The End. (col punto!) come in questo meraviglioso mural fotografato a Venezia, un po’ a monito di non lasciarsi prendere dallo sconforto”.
Il Domani sarà molto diverso, chissà se in peggio o in meglio, anche se crediamo che le fasi si succederanno proprio in questa ottimistica sequenza. Ma l’Infinito, poesia, ci ricorda che la “normalità” delle ininterrotte prospettive potrà essere risvegliata rapidamente agli occhi di noi tutti! Senza la Cultura non si vincono le crisi, ed a Orvieto il tema è purtroppo ben presente da diversi mesi!”.
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