I consiglieri Cristina Croce, Martina Mescolini, Federico Giovannini, Giuseppe Germani, Franco Raimondo Barbabella hanno voluto scrivere una lettera al sindaco di Orvieto Roberta Tardani e per conoscenza anche al Prefetto di Terni e alla Presidente della Regione dell’Umbria, per conoscere lo stato delle cose circa la sanità orvietana e su come intende intervenire per salvaguardare la salute non solo dei cittadini ma anche degli operatori.
Gentile Sindaco,
come sa, i sottoscritti consiglieri comunali, visto il permanere e l’aggravarsi di situazioni di difficoltà della nostra comunità e del territorio nel quadro della crisi sanitaria indotta dalla diffusione del coronavirus e anche il profilarsi contestuale di una crisi economica dai connotati del tutto inediti e preoccupanti che investe diversi settori vitali del nostro tessuto produttivo e sociale, e data la difficoltà ad oggi di avere informazioni adeguate per rispondere sia ai nostri compiti istituzionali, sia per rendere giustizia alle preoccupazioni dei cittadini e alle richieste di intervento che ci risultano ignorate, hanno deciso di chiedere la riunione urgente della Commissione Capigruppo.
E ciò anche al fine per noi non secondario non solo di espletare nelle forme possibili il mandato istituzionale che ci spetta, ma per contribuire a fare del Comune l’Ente che esprime ed interpreta pienamente i bisogni della comunità. Soprattutto in una fase drammatica come quella che stiamo vivendo e che purtroppo vivremo per un certo tempo. Speriamo il più possibile breve. In vista della riunione annunciata, ci sembra di dover contribuire alla sua migliore riuscita mediante una precisa formulazione dei temi su cui ci attendiamo risposta.
Premesso dunque che:
- La diffusione del contagio nella nostra realtà è in forte crescita e raggiunge livelli preoccupanti, praticamente il doppio della media regionale;
Nella drammatica emergenza sanitaria in atto il territorio del Comune di Orvieto è particolarmente penalizzato dalla chiusura dell’Ospedale Santa Maria della Stella, cosa grave ma resasi necessaria dopo un caso di positività al virus CoVid 19, oggi raddoppiato; - Nonostante le rassicurazioni ricevute circa la sua riapertura, che doveva avvenire lo scorso 18 marzo, ad oggi non si hanno notizie certe né in merito alla funzionalità dello stesso né in merito alle condizioni in cui operano gli addetti né sulla possibilità che gli stessi siano messi nella condizione di lavorare nella massima sicurezza;
- I medici, anche non ospedalieri, tra cui quelli di base, e gli infermieri domiciliari sono ad oggi sprovvisti di dispositivi di sicurezza e protezione individuale, con grave rischio del moltiplicarsi dei contagi; ed è quanto meno paradossale che all’aumentare delle esigenze impellenti di assistenza domiciliare, soprattutto della popolazione anziana, si continui a mantenere sotto organico proprio il personale di questo settore;
- Giungono notizie di casi positivi di operatori all’interno dei diversi distretti sanitari del territorio, quali il SERD (che per questo è stato chiuso) e il distretto di via Postierla che, sebbene risulti ancora aperto, ha bisogno di sanificazione;
- Ad oggi continuano ad arrivare segnalazioni di dipendenti presso gli esercizi commerciali alimentari di modalità di frequentazione non in linea con le disposizioni in vigore e tali da garantire la sicurezza degli operatori;
- La componente anziana della nostra città e del territorio orvietano, che com’è noto è piuttosto numerosa, è composta da persone spesso sole e fragili, non abituate ad accedere ad informazioni diffuse tramite web e social, per cui abbisognano di un’attenzione particolare;
- Da ultimo, ed è a nostro avviso aspetto strategico determinante, ci sembra che vi siano carenze gravi non solo nella fornitura di presidi individuali di protezione agli operatori dislocati nelle varie strutture e operazioni, ma sottovalutazioni dell’importanza dei test diffusi fino agli asintomatici che abbiano avuto contatti con sintomatici conclamati e sottovalutazione dell’importanza della fornitura di mascherine alla popolazione.
Tutto ciò premesso, le chiedono di fornire le più complete informazioni in suo possesso sui temi appena indicati e nel contempo di farsi interprete presso la Presidente della Regione, che legge per conoscenza, della necessità di informazioni esaurienti e di risposte tempestive in merito alle seguenti criticità:
- Quale sia la reale condizione dell’Ospedale di Orvieto, il suon grado di funzionalità e i livelli di sicurezza in cui gli operatori ed i medici svolgono il proprio lavoro; quando tali condizioni saranno effettivamente garantite; se nel quadro attuale sia adeguata la parte della terapia intensiva;
- Se non ritiene che sia urgente il reperimento nel nostro comune di una struttura adeguata ad ospitare le persone infettate che non vanno in ospedale e che però non possono rimanere nei propri domicili;
- Quando e attraverso quali criteri verranno distribuiti da parte della Regione i dispositivi di sicurezza e di protezione individuale a tutti gli operatori sanitari;
- Quali sono i criteri per la distribuzione dei tamponi nei diversi territori della regione e se si prevede e quando di effettuare i test, oltre che sul personale impegnato nelle diverse attività di prevenzione e controllo, anche dei cittadini asintomatici che siano stati a contatto con i sintomatici conclamati;
- Se e quando si prevede di dotare la ProCiv delle mascherine per la loro distribuzione alla generalità della popolazione;
- Quale sia lo stato dei presidi installati per effettuare il pre-triage extra strutturale, visto che al momento non risulta esservi alcuna modalità di controllo per la rilevazione degli ipotetici sintomi ma soprattutto non risultano esserci appositi spazi per evitare il diffondersi del contagio all’interno delle strutture sanitarie;
- Come sono organizzati i controlli che le forze dell’ordine sono tenute ad effettuare per monitorare le condizioni di sicurezza in cui operano i cittadini che svolgono lavori nelle attività che forniscono beni essenziali;
- Quali servizi e metodi sono previsti per assistere e agevolare l’accesso alle informazioni e per garantire dispositivi e condizioni di sicurezza per le persone anziane;
- Se infine è già predisposto, o quando lo sarà, un piano di aiuti per le famiglie in difficoltà e per le imprese in crisi, e con quali modalità si pensa di interloquire con le amministrazioni locali al fine di rispondere non solo alle reali esigenze ma anche di inquadrarle in una prospettiva di rilancio.
Cordiali saluti