ACQUAPENDENTE – La Pro Loco di Acquapendente del presidente Fabio Vitali organizzerà da domenica 16 a martedì 25 febbraio l’Edizione 2020 del Carnevale. Orfana di strutture carristiche (i fatti luttuosi di Bologna che hanno coinvolto lo scorso anno un minorenne hanno indotto gli organizzatori ha realizzare un qualcosa in completa sicurezza) punterà tutto sulle mascherate che sfileranno nella centralissima Piazza Girolamo Fabrizio attorno a Saltaripe maschera emblema dal 1986 dell’evento.
Grandi e piccoli, singoli e gruppi, si sfideranno in una sorta di concorso tre musiche e balli non-stop. Con una giuria che giudicherà e sancirà i vincitori con appositi premi. La gastronomia ruoterà attorno alla prelibatezza denominata “fregnaccia” che delizierà per il 43° anno consecutivo i palati. Massai e massaie volontarie armate di padelle, friggeranno la “viuta” fatta mescolando semplici ingredienti: acqua, sale, farina, olio ed il grasso del cianchetto del maiale. Annaffiandola con ottimi bicchieri di vino locali.
Le sfilate avranno soprattutto il compito di celebrare il fasti del passato. Di quell’antico lignaggio che vede affondare le proprie radici nei riti dei primi anni del 1500 celebrate dal notaio Pietro Paolo Biondi che, nella sua descrizione delle famiglie aquesiane, cita un mastro Battista Alberici “Manescalco molto valente….è homo splendido, ed inventor di far cose nuove in cose di miracoli e devotioni, et mascherate per Carnevale”.
E viene splendidamente immortalato tra il 1844-ed il 1845 da Charles Dickens nel suo “Pitcures form Italy” in una sorta di quadro letterario poco allegro: “ad Acquapendente festeggiavano il Carnevale, e la festa consisteva in un uomo vestito e mascherato da donna ed in una donna vestita e mascherata da uomo che passeggiavano malinconicamente per le vie, affondando nel fango fino alle caviglie”. 2020 utile anche per ricordare tutti quegli artigiani artisti (ancora vivi o deceduti) che nel corso degli hanno dato qualità alla tradizione fino a lanciarla nel firmamento degli appuntamenti folcloristici principali del triangolo regionale Lazio-Umbria-Toscana: Cesare e Rodolfo Ruspantini, Rodolfo Consoli, Altero Squarcia, Ennio Luzzi, Cesare Bertuzzi, Domenico Creti, Ilio Lupi, Osvaldo Salvadori, Giovanni Maria Levantini, Roberto Ferretti, Roberto Sugaroni, Mario pieri, Mario Vinci, Danilo Dionisi, Graziano Del Francia, Valde Colonnelli, Giulio Banella, Andrea Lupi, Roberto Guerrini, Marcello Ripalvella.
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