Il Festival internazionale del giornalismo è stato annullato. Lo ha annunciato con un post su Facebook una degli organizzatori dell’evento che si tiene ogni anno a Perugia. La decisione è stata determinata dall’allarme coronavirus. “Ci abbiamo pensato molto in tutte queste settimane, mentre abbiamo continuato a lavorare per l’edizione del Festival più bella di sempre” scrive Arianna Ciccone, “Abbiamo valutato e considerato ogni possibile aspetto e informazione, siamo stati in contatto continuo con le istituzioni regionali. Alla fine nel prendere questa decisione ci siamo fatti guidare da un principio che ha ispirato in tutti questi anni il nostro impegno e la nostra dedizione per la manifestazione e che ha animato lo spirito stesso della sua community: il prendersi cura gli uni degli altri”.
“Per noi è fondamentale tutelare la tranquillità e la serenità di chi lavora con noi e per noi ed è fondamentale avere come priorità assoluta la salute e la sicurezza degli speaker, dei volontari così come dei cittadini di Perugia” continua il post, “Il Festival Internazionale del Giornalismo 2020 non si farà. Questa scelta, difficile e anche dolorosa, sarà il nostro modo di contribuire alla necessaria azione collettiva fatta di responsabilita’ e comportamenti virtuosi per affrontare tutti insieme uniti questo momento critico”. L’appuntamento e’ al 2021 quando, scrive Ciccone, dal 14 al 18 aprile “il Festival tornera’ piu’ forte, piu’ appassionante e coinvolgente che mai” il prossimo anno. Sempre in Umbria, sempre a Perugia.
“La decisione complessa, sofferta e sicuramente dolorosa da parte degli organizzatori del Festival internazionale del Giornalismo di annullare l’edizione 2020, non va letta come segno di resa”. È il commento della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. “I motivi alla base della scelta – aggiunge – tengono conto delle caratteristiche stesse del Festival, delle politiche adottate da molte aziende, coinvolte nell’evento, a livello internazionale, nonché della complessa e lunga organizzazione, anche logistica, che non permetteva di procrastinare a lungo la decisione, rimanendo in attesa dell’evolversi della situazione sanitaria nazionale ed internazionale, e nonostante le attuali condizioni sanitarie regionali non destino preoccupazione. Questo ha spinto gli organizzatori a prendere la non semplice decisione di rinviare il Festival al 2021”.
“Conosciamo ed apprezziamo il valore culturale della manifestazione – prosegue la presidente -, la sua capacità di veicolare a livello mondiale l’immagine di Perugia e della regione tutta, insieme all’innegabile ritorno per le attività commerciali e ricettive del capoluogo. Il suo annullamento – dice ancora – è l’ennesima riprova delle ripercussioni negative che il coronavirus sta avendo ed avrà non solo a livello sanitario”.
“È per questo – sottolinea la presidente della Regione – che ancora una volta va sottolineata l’importanza di provvedimenti da parte del Governo nazionale che tengano conto dell’impatto sociale ed economico che il virus sta provocando. In tal senso – conclude – la Regione si è già attivata e continuerà a farlo adottando tutti i provvedimenti possibili per cercare di arginare le ricadute che gli attuali eventi possano avere sull’intero tessuto regionale”.
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