ACQUAPENDENTE – Il Museo della città – civico e diocesano e il Comune di Acquapendente, hanno presentato sabato 25 gennaio alle ore 11,00 presso la sala del Trono del Palazzo Vescovile di Acquapendente, il restauro del Ritratto del cardinale Filippo Maria Guidi di Cesare Cugini. A portare i saluti, il vice sindaco Mauro Bellavita, l’assessore alle politiche sociali con delega alla cultura Valeria Zannoni, il consigliere delegato all’Istruzione e alla formazione giovanile Gabriella Brenci e il dirigente scolastico dell’Istituto omnicomprensivo Leonardo da Vinci di Acquapendente Luciana Billi. Tra i relatori presenti il coordinatore del Laboratorio di Restauro per il territorio della Regione Lazio Paola Sannucci, il funzionario storico dell’arte della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale Luisa Caporossi, la restauratrice Anna Tozzi. Molte le novità che sono state divulgate al pubblico, a partire da alcuni dati storico artistici inediti rivelati proprio dal restauro, grazie ai quali è ora possibile stabilire di quanto si è protratta l’attività del pittore cremonese.
Non solo. Il restauro ha anche permesso di individuare le varie fasi progettuali, compresi i pentimenti, come quello della mano sinistra, poi occultato da un pesante e diffuso ritocco, al di sotto del quale sono riemerse le cromie originali, in particolare quelle delle vesti e del fondo, di grande effetto visivo e sperimentata raffinatezza. Sono particolarmente grato sia al Laboratorio di restauro del territorio della Regione Lazio, sia alla Soprintendenza, che hanno permesso questo recupero. A partire da sabato scorso è stato restituito alla fruizione collettiva un importante tassello della storia dell’arte dell’Ottocento italiano. È stato un lavoro certamente impegnativo, durato oltre due anni per il quale sono state messe a disposizione molte risorse e competenze. Ma è stato grazie a queste competenze che l’opera ritorna finalmente fruibile al pubblico, liberata da uno spesso strato di sporco e da una patina ingiallita che ne intorpidivano la qualità complessiva”. Dopo la presentazione è stato possibile visionare il dipinto.
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