L’Assemblea dei soci della TeMa si è liquefatta. In queste ore i pochi presenti, quelli immuni alla vulgata impartita loro da questa Amministrazione comunale, avranno con ogni probabilità già deciso di seguire le indicazioni del Comune e decretato così la messa in liquidazione dell’Associazione.
Il compito del liquidatore che sarà nominato è quello di vendere il patrimonio che è pari a zero, riscuotere i crediti che sono pressoché pari a zero e certificare così di non poter pagare i debiti pari a oltre un milione di euro. Sarebbe facile così, chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, ma quando la realtà si impone per com’è, allora il liquidatore dovrà lasciare il posto a un curatore fallimentare nominato dal Tribunale perché la TeMa è stata un soggetto di natura anche commerciale controllata del Comune di Orvieto e quindi perfettamente fallibile.
Prima ancora degli accertamenti e delle azioni di responsabilità che in un tale scenario seguirebbero in capo al Comune , ai CDA e ai Soci stessi sul fronte fallimentare, l’improvvida e drastica decisione politica di far fuori la TeMa ha già comportato riflessi immediati e negativi sulle finanze comunali ed è foriera di azioni di rivalsa che già lo stesso liquidatore potrebbe avanzare nei confronti del Comune.
Tra questi si ricordano :
– La corresponsione di euro 20.000, oltre ai 40.000 di contributo, alla Fondazione UJ incaricata a fine anno di sovrintendere il Teatro Mancinelli per tutto il mese di dicembre 2019.
– La corresponsione comunque della quota sociale per il 2020 di euro 60.000 da parte del Comune per il non rispetto dei termini statutari circa il suo ritiro dalla veste di socio.
Il rischio per il Comune di Orvieto di dover corrispondere, anche per il 2020, su richiesta eventuale del liquidatore, l’intero importo pari a 175.000 euro + Iva del corrispettivo del contratto in essere tra Comune e TeMa assegnataria della gara pubblica svolta nel 2018 e illegittimamente revocato unilateralmente con la delibera di Giunta del dicembre scorso. Il rischio per il Comune di corrispondere alla TeMa i danni eventualmente rinvenimenti dalla mancata approvazione del Comune della stagione teatrale proposta e quindi l’impossibilità da parte della TeMa di procedere alla erogazione dei servizi pattuiti e ai relativi propri incassi. Ci sono poi gli aspetti erariali sui quali potrebbe ficcare il naso la Corte dei Conti a danno degli attuali amministratori del Comune e a fronte di denaro pubblico speso inutilmente dal Comune derivante dalla svista sui 60.000 euro della quota associativa ed eventualmente ogni altro cespite derivante dai nuovi contenziosi suscettibili di crearsi. Da ultimo la necessità di sbloccare l’attività socio culturale svolta dal Teatro Mancinelli attualmente paralizzata attraverso nuovi incarichi e nuove risorse da dover postare in bilancio.
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