E se Meghan Markle avesse preso “’n monolocale a la Padella”? E se la regina d’Inghilterra avesse cominciato a “tirà fora l’umbrella”? E perché no, se Heidi parlasse in dialetto stretto? E se i soggetti raffigurati da un pittore su una tela fossero tutti nostri compaesani? Ogni opera consente mille letture. Tutte plausibili e nessuna certa. C’è chi l’arte la fa e chi l’arte la interpreta. Come Giacomo Giulianelli, in arte Jack (del duo Beck & Jack), 26 anni con una laurea di medicina in tasca sta spopolando sul web rischiando di diventare il nuovo fenomeno di viral marketing, decisamente non convenzionale ma oltremodo autentico e di successo.
Basti pensare che Heidi che parla in poranese in poche ore ha fatto il giro della Penisola ottenendo quasi 900 interazioni, 800 condivisioni e raggiunto più di 40mila persone. Ma di che cosa stiamo parlando? L’involucro è una pagina Facebook (L’arte chiacchiera in poranese) nata a maggio dell’anno scorso e che oggi conta circa 1200 like e 1600 seguaci. Il contenuto è arte comica a 360 gradi.
“I primi contenuti avevano tutti la stessa impronta – racconta Giacomo – un quadro, più o meno conosciuto, in cui i soggetti rappresentati venivano fatti interagire, in dialetto, come fossero in un fumetto. A queste opere di pittura si sono aggiunti poi personaggi e scene della vita odierna”.
E’ così che sono comparsi Donald Trump, la regina Elisabetta, il Papa… e, in un battibaleno, tutti sono diventati poranesi o, volendo allargare i confini, orvietani”.
Un giovane medico, Giacomo, con la passione viscerale per il teatro che ha iniziato a sviluppare nel 2003. Dal 2016 insieme all’amico Andrea Olimpieri (Beccaccia per gli amici) ha messo in piedi il duo comico “Beck&Jack” portando in giro l’arte nei palcoscenici del territorio orvietano.
“L’arte mi ha sempre affascinato, nel dialetto ci ho sempre vissuto – continua a raccontare – e allora perché non unire le due cose e dare una nuova, vispa e ironica interpretazione a quelle opere che si prestano ad esilaranti letture?” Da qui, è iniziata questa nuova avventura.
Il nome “L’arte chiacchiera in poranese” è cominciato a diventare virale in occasione dell’ottava giornata del dialetto, il 17 gennaio scorso, quando il duo comico “Beck&Jack” e Compagnia teatrale poranese “La Batreccola” hanno unito le forze per dar vita ad uno spettacolo teatrale, tutto in vernacolo locale, dal titolo “Le mejo fiche del bigonzo”.
E’ stata in questa occasione che Giacomo ha dato voce ai quadri tanto da trasformare le immagini statiche in veri e propri doppiaggi in cui i personaggi avevano ognuno la propria voce e dialogavano fra di loro come in un brevissimo cortometraggio.
Ma a tenere banco sui social è stato, soprattutto, il doppiaggio di Heidi. “In tanti mi hanno chiesto come sia nato. Questo è un tipo di arte che mi ha sempre incuriosito. In passato avevo doppiato persino una cimice, una rana e una colomba, oltre a qualche pubblicità. In questo mi avrà sicuramente aiutato la mia esperienza universitaria perugina, grazie alla quale ho conosciuto i video dei “7 cervelli”, che mi hanno sempre divertito molto”.
Ma perché proprio Heidi? “E’ genuino, schietto e bucolico – aggiunge Giacomo – L’ho trovato perfetto per rappresentare una realtà paesana come la nostra. Così mi sono messo davanti al PC, ho scaricato da internet alcuni episodi, me li sono rapidamente guardati e poi ho fatto un taglia e cuci delle scene per far sì che potessi scriverci dietro una piccola storia. A quel punto ho steso il copione dando ai personaggi, oltre all’impronta dialettale, quella verve paesana che fa di un piccolo borgo la realtà che conosciamo. Ho poi registrato tutte le voci dando dei timbri differenti ad ogni personaggio e poi, appoggiandomi ad un programma di editing audio, ha dato loro una caratterizzazione aggiuntiva. Dopodiché ho montato le scene”.
Il breve cartone animato, in due episodi, racconta una tipica giornata di campagna in cui la zia di Heidi, la Santina, accompagna la nipote dal nonno Peppe a pranzo, mentre invece lei torna a casa perché “je viene l’idraulico e poe deve annà a fa l’ugne”. Heidi e il nonno, poi, si divertiranno a modo loro, con quello che la natura offre.
Il primo episodio è uscito lo scorso 20 gennaio e narra la prima parte della vicenda, con Heidi e la zia che, lungo il percorso, incontrano due parenti, la Carla e la Marisa, due classiche donne di paese che se ti iniziano a parlare non ti lasciano più. “Entrate che ve fo’ ‘l caffè”, propone la Marina, ma Heidi e la zia vanno di corsa. E così, vengono salutate con l’invito a “sta attente su pe’ la strada, ché ce so le scalabbrone”. Heidi, poi, incontra Petare (non Petar, attenzione), che porta al pascolo le sue capre. La ragazzina resta affascinata da quegli animali, mentre il giovane, ben più carnale, pensa tra sé: “Varapo’ che pollastrella, sarà che te voe vedé solo le capre!”. Il resto del racconto si svilupperà nella seconda parte, che è in uscita martedì 28 gennaio alle ore 14.00 sulla pagina Facebook.
Visto il repentino successo, probabilmente la pagina cabierà nome.
“Se i contenuti dovessero scostarsi sempre più da quei dipinti da cui tutto è partito – annuncia Giacomo – la presenza dell’arte nel nome potrebbe essere fuorviante. Allo stesso tempo, con un pubblico che si sta “globalizzando”, non so se il nome attuale, che cita un dialetto molto di nicchia, riuscirà a dare la massima visibilità possibile. Prima di fare queste valutazioni, però, Heidi dovrà essere libera di esprimersi e di vagare per l’Italia in tutta la sua genuinità. La speranza è che possa ripetersi il successo della prima puntata”.
“Sicuramente, a prescindere da tutto, la base di ogni futura uscita resterà quel dialetto a cui siamo tutti tanto affezionati e che abbiamo l’implicito compito di preservare dal trascorrere del tempo – dice – Ho già in mente nuovi lavori e sicuramente mi piacerebbe se questi contenuti avessero l’opportunità di essere proiettati come è successo in occasione del nostro ultimo spettacolo. Teatro e doppiaggi, insieme, possono dar vita ad un mix veramente scoppiettante”. (Sa.Simo)
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II PUNTATA