di Gabriele Marcheggiani
TENAGLIE – Tutto è cominciato in un torrido pomeriggio della scorsa estate quando Marco, responsabile di Amerini Trekking, appena tornato dall’ennesimo cammino in giro per l’Italia, volle condividere con me la sua idea un po’ balzana: “E se tracciassimo un cammino dei monti Amerini che attraversi tutta la dorsale che va da Narni fino al lago di Corbara? Uscirebbe fuori un percorso di almeno una settimana e quasi duecento chilometri di sviluppo!”.
Devo essere sincero, l’idea mi parve un po’ folle e per un attimo ho pensato che Marco avesse ancora nel sangue l’adrenalina della sua ultima impresa che l’aveva portato ad attraversare la Sicilia a piedi da Palermo ad Agrigento.
Nei giorni successivi non si fece altro che parlare di questa cosa – chiamarlo progetto in quel momento era quanto meno pretenzioso – fino a quando, condividendo assieme idee e conoscenze sviluppate con Amerini Trekking, venne fuori la bozza di quello che oggi, a tutti gli effetti è IL CAMMINO DEI BORGHI SILENTI. Per questioni pratiche – ma anche perchè di soldi da spendere non ce n’erano – si decise di tagliare tutta la zona sud dei monti Amerini, concentrando il cammino nel territorio meglio si conosceva, Marco meglio del sottoscritto, quello che ruota attorno alle cime del Croce di Serra e del Melezzole e che attraversa i comuni di Montecchio, Guardea e Baschi.
Prima ancora di capire bene quale tracciato seguire – un’idea di fondo comunque c’era, si sapeva da dove partire e dove arrivare – sono stati coinvolti gli amministratori dei comuni interessati, che hanno dato un appoggio quasi incondizionato: a Baschi Damiano Bernardini venne ad una riunione assieme alla gran parte dei consiglieri comunali e degli assessori, così come a Montecchio Federico Gori e a Guardea Giampiero Lattanzi, tutti interessati a far sì che il progetto partisse. A dire il vero è stato coinvolto anche il sindaco di Avigliano Umbro, visto che una piccola porzione del Cammino attraversa il territorio di quel comune. Tracciare un sentiero ad anello che partendo da Tenaglie ritornasse a Tenaglie dopo quattro giorni di cammino e 86 chilometri di percorso, oramai aveva preso il sopravvento su qualsiasi altra cosa ma c’erano ancora diversi aspetti da definire, parecchie beghe da risolvere.
Innanzitutto quella degli alloggi e dei punti di ristoro, tutte cose che nel versante est dei monti Amerini non è così semplice trovare: definito il percorso con le singole tappe, è iniziato un via vai alla ricerca di agriturismi, bed & breakfast, alloggi, trattorie, pizzerie, bar, che potessero in qualche modo dare la disponibilità a collaborare con il Cammino dei Borghi Silenti.
E di entusiasmo ce n’è stato tantissimo, quasi nessuno si è detto disinteressato al progetto e chi lo ha fatto, sono convinto, se ne potrebbe pentire a breve. In questo anche i comuni hanno fatto la loro parte, anche se non tutto è ancora definito, mettendo a disposizione alcuni locali non utlizzati da adibire a piccoli ostelli gestiti direttamente dalle comunità. A questo punto, vista l’ottima accoglienza da parte degli amministratori locali e delle attività ricettive della zona, il Cammino cominciava a prendere forma, diveniva sempre più progetto concreto e sempre meno…cosa: la struttura di Amerini Trekking stava facendo le cose in grande. Mancava il nome che venne alla mente una mattina di luglio, mentre scendendo da Piano Croci, sopra Guardea, apparve in tutta la sua poetica bellezza il piccolo borgo di Santa Restituta, avvolto in un silenzio quasi claustrale del quale era impossibile non accorgersi.
E quanti borghi silenti attraversa il Cammino, a cominciare proprio da Tenaglie e poi ancora Toscolano, Melezzole, Morruzze, Morre, Acqualoreto, Civitella del Lago, piccole gemme incastonate tra i boschi di lecci, castagni e carpini dei monti Amerini! Un territorio unico nel suo genere, tra i meno conosciuti e meno frequentati dell’intera Umbria, dove non è raro camminare per ore intere senza incontrare anima viva, gustando da ogni versante un panorama sempre diverso e appagante delle fatiche intraprese.
Ecco, l’intento con cui è stato tracciato il Cammino è proprio questo: regalare a chi vorrà percorrerlo un’esperienza quasi salvifica, per il corpo e per lo spirito, una fuga dal caos quotidiano della vita di ognuno, un ritorno necessario ai ritmi lenti delle stagioni, ai suoni e ai colori di Madre Terra. Ora che il Cammino dei Borghi Silenti è tracciato e pronto ad accogliere migliaia di pellegrini da ogni dove, non resta che descriverne passo passo i suoi tesori, i suoi silenzi, le sue ancestrali bellezze. Ma queste, se vorrete, sono altre storie che vorrei raccontarvi presto.
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