di Gisella Carullo @ognilibrounviaggio
Topolino, conosciuto negli Stati Uniti d’America, così come in molti altri paesi come Mickey Mouse, è un personaggio immaginario dei fumetti e dei cartoni animati creato il 16 gennaio 1928 da Walt Disney e Ub Iwerks, e successivamente sviluppato da Floyd Gottfredson, fra i più famosi fumettisti al mondo e icona stessa della Walt Disney Company e della cultura popolare mondiale.
Nel 1932 viene assegnato a Disney uno speciale Oscar per la creazione del personaggio di Topolino. La notizia giunge anche in Italia e l’editore Giuseppe Nerbini decide di dedicare un intero giornale illustrato al nuovo personaggio che esordirà il 31 dicembre 1932, anticipando di appena un mese la prima pubblicazione statunitense, il Mickey Mouse Magazine edito da Herman Kamen nel formato digest che più tardi avrebbe fatto il successo, in Italia, di una nuova iniziativa editoriale dedicata all’eroe Disney.
La rivista di Kamen, però, veniva distribuita solo nei grandi magazzini o nelle sale che proiettavano i film: per la diffusione nelle edicole bisognerà infatti attendere il 1935. Sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino ha una periodicità settimanale aprendosi con una breve storia in cui le didascalie sono scritte in rima realizzata da Giove Toppi ma trovano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson, mentre il primo episodio in assoluto a fumetti realizzato dai suoi creatori con la collaborazione di Win Smith e apparso in originale il 13 gennaio del 1930 verrà proposto da Nerbini solo nel 1934, su un supplemento al giornale, con il titolo Le audaci imprese di Topolino nell’isola misteriosa.
Questa edizione italiana rispetto all’originale si avvalse di Giorgio Scudellari che corresse alcuni errori e incongruenze presenti nella storia.
I fumetti di Topolino esordirono in Italia il 30 marzo 1930 sul n. 13 del settimanale torinese Illustrazione del Popolo dove fu pubblicata la prima striscia disegnata da Ub Iwerks e intitolata Le avventure di Topolino nella giungla. Due anni dopo venne pubblicato il primo libro illustrato: “Sua Altezza Reale il Principe Codarello” (Cappelli Editore) e, poco più tardi, il 31 dicembre 1932, esce il primo numero del settimanale a fumetti Topolino, in formato giornale simile al Corriere dei Piccoli, edito dalla casa Editrice Nerbini; il primo numero si apriva con una breve storia realizzata da Giove Toppi con didascalie in rima opera del direttore Paolo Lorenzini; successivamente vennero pubblicate le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson. Viene anche assegnato il nome definitivo a Pippo, spalla di Topolino, che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.
Con il n°137 di Topolino dell’11 agosto 1935 la testata incominciò a essere pubblicata dalla Mondadori che conservò la linea editoriale di Nerbini pubblicando oltre al materiale disney anche altre serie americane. Inoltre in aggiunta la Mondadori creò altre testate incentrate sui personaggi della Disney come la collana Nel regno di Topolino che risulta essere il primo comic book dedicato al personaggio nato anche prima di quelli americani. Presentava le storie quotidiane e settimanali in un unico albo e rimontate nel tipico formato di albi come Four Color o Walt Disney’s Comics and Stories, con una copertina opera di Antonio Rubino artefice della grafica de I tre porcellini, altra collana Mondadori esordita nel 1935 e ispirata all’omonimo corto animato del 1933 che servì all’editore come trampolino di lancio per avvicinarsi ai diritti del personaggio principale della scuderia Disney.
In quegli stessi anni, però, le iniziative con Topolino protagonista erano molte: gli editori Frassinelli di Torino e Salani di Firenze dedicarono alcuni volumi al personaggio come la versione italiana della raccolta Big Little Books. Ogni volume di circa 300 pagine raccoglie dei racconti che alternano alle pagine di solo testo delle pagine di sole illustrazioni tratte dai fumetti.
Il rapporto tra Walt Disney e Arnoldo Mondadori è proficuo per entrambi ma, nel 1938, il Ministero della Cultura Popolare impose alla stampa delle restrizioni che impedirono la pubblicazione di fumetti americani; tuttavia, grazie ai rapporti fra l’editore e Mussolini, sulla testata Topolino, pur sparendo le altre serie a fumetti americane, vennero risparmiate quelle della Disney, che furono pubblicate fino al n° 477 del 3 febbraio 1942, quando, in piena seconda guerra mondiale, l’editore fu costretto a cedere alle restrizioni. L’ultima storia di Topolino pubblicata fu Topolino e l’illusionista. A partire dal numero successivo (nº 478 e con data 10 febbraio 1942), che comunque continuava a conservare la vecchia testata, le storie a fumetti di Topolino furono sostituite da quelle di Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche e disegnato da Pier Lorenzo De Vita, mentre Minnie divenne Mimma. Nel corso della sua vicenda editoriale Topolino è passato nel 1988 alla Walt Disney Italia e, dal 2013, a Panini Comics. Decenni che hanno definito quella “via italiana alla Disney” conosciuta del mondo: grandi autori, grandi storie, sviluppo dei personaggi classici e invenzione di nuovi eroi.
Sono nate anche le “grandi parodie” Disney, a partire da quell’ “Inferno di Topolino” che, proprio nel 1949 ha portato, come mai prima di allora, la nostra letteratura nel mondo disneyano. Nella rivisitazione della Divina Commedia di Guido Martina (testi) e Angelo Bioletto (disegni), Pippo era Virgilio, Topolino Dante e le didascalie erano scritte in terzine. Sono seguiti omaggi e storie ispirate a classici, soprattutto italiani (i “Promessi sposi” ad esempio sono diventati “Promessi paperi” nel 1976 e “Promessi topi” nel 1989) ma non solo: l’Odissea è stata rivisitata nel 1961, sempre a firma di Martina, ma anche in una nuova saga pubblicata lo scorso anno.
Da sempre il rapporto con la cultura italiana, contemporanea e non, è stato strettissimo. Hanno realizzato soggetti e storie per “Topolino” Enzo Biagi, Mario Monicelli, Alessandro Baricco (che ha riscritto il suo “Novecento”), Susanna Tamaro, Renzo Arbore, Vincenzo Mollica. Spesso maestri del fumetto hanno incontrato i grandi maestri del cinema. E’ il caso, tra i tanti, di “Topolino presenta: La Strada – Omaggio a Federico Fellini”. Molti vip e personaggi televisivi sono stati trasformati in paperi (da Francesco Totti a José Mourinho, da Fiorello a Jovanotti, da Mike Bongiorno al commissario Montalbano), e molti paperi sono stati inventati di sana pianta.
Topolino ha fatto giornalismo a fumetti quando ancora la definizione “graphic journalism” non era di moda, con le vere interviste realizzate a personaggi dello spettacolo e dello sport, ma non solo, da improbabili reporter come Paperino e Paperoga.
@ognilibrounviaggio è una bookblogger attiva su Instagram. Collabora con autori e case editrici, ama leggere e recensire. La troveremo su LibroSì Lab ogni 15 giorni nella rubrica dedicata a fumetti, anime, manga.