“Noi li mandiamo a scuola”. Sono anni ormai che nella repubblica africana dello Zimbabwe tanti poveri non possono mandare a scuola i loro figli a causa delle esose tasse scolastiche imposte fin dal tempo del dittatore Mugabe. Tutti i ragazzi dovrebbero andare a scuola. Secondo uno studio della Banca Mondiale, se tutti i ragazzi potessero diplomarsi, l’economia mondiale crescerebbe di 30 trilioni di dollari. Consapevole dell’importanza che assume l’istruzione, l’Associazione Ikhiwa Odv ha scelto di aiutare i ragazzi svantaggiati della missione cattolica di Saint Mary di Hwange, oltre che con l’autotassazione, anche attraverso numerose iniziative tra cui i mercatini di libri e giocattoli, il cui ricavato viene interamente devoluto alla missione stessa.
L’appuntamento è per sabato 7 e domenica 8 dicembre all’ingresso del Palazzo dei Sette per il Mercatino del Libro e del Giocattolo Usati (e cose varie). Notizie dallo Zimbabwe. Da qualche settimana scolari e studenti della Repubblica africana dello Zimbabwe sono finalmente in vacanza, non un breve periodo come nel mese di settembre quando si è trattato delle “vacanze per la raccolta del mais”. No, queste sono le vere vacanze, quelle che in Italia durano intorno ai tre mesi e che riversano sulle spiagge un’infinità di bagnanti.
In Zimbabwe niente mare, il Paese è situato nell’interno, un po’ come la nostra Regione, l’Umbria, ed anche se abbonda di acqua, non possiamo dimenticare le Cascate Vittoria, lo Zambezi e le varie “dam” artificiali, non è facile vedere le immagini frequenti sulle nostre spiagge. Per di più, benché questa sia la stagione calda, è anche la stagione delle piogge che, dopo tanta arsura durata mesi, è attesa a mani giunte dalla maggior parte della popolazione.
Ma la pioggia non ha regole, fiumiciattoli asciutti per la maggior parte dell’anno molto spesso provocano molti danni all’agricoltura. Dopo giorni di pioggia torrenziale, superano gli argini sabbiosi e invadono i campi coltivati portandosi appresso tronchi d’albero, macigni, coccodrilli, ghetti e quant’altro. Beh, ogni Paese ha i suoi problemi legati all’andamento climatico. Ma se il Paese ha un’economia basata prevalentemente sull’agricoltura la situazione diviene ancora più difficile.
Una delle nostre ragazze ci ha inviato alcune foto del corso d’acqua antistante le capanne in cui vive con la sua famiglia e ci ha raccontato che un ragazzo di 14 anni è stato sorpreso da un ghetto che lo ha catturato mentre stava pescando. Ed io ho ricordata d’aver visto lei, bambina, intenta a pescare ed anche a vendere il pesce sulla strada asfaltata. “Sii prudente!” le ho consigliato. E lei ha risposto che ora ha paura dei coccodrilli e non va più a pesca.
Dunque: scolari e studenti sostenuti dall’Associazione Ikhiwa sono in vacanza, impegnati ad aiutare la famiglia nelle varie attività in campagna, per lo più manuali, o a portare le capre al pascolo sull’altopiano. Non per niente l’etnia nambia è definita “il popolo delle capre”. Ma c’è molto da fare, un po’ come nelle nostre campagne al tempo di nonni e bisnonni. Niente acqua nelle capanne.
C’è da camminare con i secchi sulla testa per chilometri prima che l’acqua raggiunga la capanna-cucina. Ed anche per mangiare quel sudato mais c’è da pestare e ripestare in quella specie di mastello per liberare i chicchi dall’involucro incommestibile che lo avvolge. Eppure, nonostante la povertà, i bambini che vivono nelle capanne della savana sono più gioiosi di quelli che vivono nelle case in muratura annerite dai fumi del carbone della miniera.
Vacanze. Per ora l’Associazione Ikhiwa può tirare un sospiro di sollievo, anche per quest’anno siamo riusciti a pagare le tasse scolastiche trimestrali. Andiamo incontro al nuovo anno scolastico, pronti per i consueti mercatini, con tanti libri e tanti giocattoli che potranno fare felici grandi e piccini. Come sempre, allo scadere del trimestre, il ricavato sarà inviato al referente dell’Associazione a sostegno dell’istruzione dei nostri ragazzi. Si ringraziano tutti coloro che aspettano ed affollano i nostri mercatini e ci sostengono con la loro curiosità gioiosa.
Santina Muzi Per l’Associazione Ikhiwa