La Fondazione della Cassa di Risparmio di Orvieto [1], nell’apprendere la decisione con la quale la Banca d’Italia ha disposto lo scioglimento degli organi di amministrazione e controllo, e il conseguente avvio delle procedure di amministrazione straordinaria della Banca Popolare di Bari – azionista di maggioranza della Cassa di Risparmio di Orvieto – intende determinare con la massima chiarezza alcuni elementi necessari alla migliore spiegazione della situazione attuale, in modo da evitare confusione e la diffusione di scenari il cui verificarsi è del tutto infondato.
La procedura di commissariamento che Banca d’Italia ha stabilito nei confronti della controllante Banca Popolare di Bari non si applica alla controllata Cassa di Risparmio di Orvieto. La clientela della Cassa di Risparmio può continuare a contare con la massima fiducia nella piena operatività della Banca, nella consapevolezza che tutto questo si traduce, da anni, in un rapporto di familiarità e scambio con il Territorio al quale è stretta da un legame antico e proficuo.
E’ fondamentale tornare a ricordare che la Cassa di Risparmio è una banca sana, solida, con una posizione patrimoniale tale da garantirle una fattiva e positiva presenza sul mercato e sul Territorio. A questo riguardo, i dati finanziari ufficiali, più volte resi pubblici, ne confermano un Cet1 dell’11,8% che mettono la Cassa di Risparmio di Orvieto in una condizione di solidità patrimoniale di alto contesto qualitativo e di mercato. Non è un caso che proprio per questa condizione il 73,57% [2] della Cassa di Risparmio, radicata con 50 agenzie e 288 dipendenti sul Territorio, sia oggetto di una cessione a tutt’oggi confermata in un prezzo di 55 milioni di euro, prezzo che ne conferma, concretamente, lo status di asset valido e prezioso.
La Fondazione, a fronte della decisione della Banca d’Italia, alla quale rivolge sentimenti di stima e rispetto, conferma la propria fiducia, oltre che nei dipendenti, nel Presidente, ribadendo ancora una volta [3] la necessità, però, di un segnale di discontinuità nella Direzione aziendale, richiesta che auspica venga accolta, visto il nuovo contesto di riferimento, con opportuna tempestività.
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[1] Proprietaria del 26,43% delle azioni costituenti il capitale sociale di CRO spa.
[2] Percentuale di partecipazione in CRO spa di Banca Popolare di Bari.
[3] Richiesta formalmente avanzata più volte al Cda di CRO spa ed a Banca Popolare di Bari.
Fonte: Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto